Paola Cortellesi  agente segreto contro l’ingiustizia 

L’attrice in sala con “Ma cosa ci dice il cervello” “Il campione”: Accorsi prof del tamarro di talento

Con la commedia sociale Ma cosa ci dice il cervello torna al cinema la coppia Paola Cortellesi e Riccardo Milani dopo l’exploit di “Come un gatto in tangenziale” (quasi 10 milioni di euro). Lei interprete, lui regista, entrambi alla sceneggiatura di un film che sottolinea le sopraffazioni quotidiane in un'Italia incattivita. Con la voglia di vendicarle.
Come fa la protagonista, la mite impiegata Giovanna (Cortellesi), che nasconde un’elettrizzante seconda vita di agente dei servizi segreti. Nella noiosa facciata la donna si divide tra lavoro al ministero, impegni con la figlia e la scatenata genitrice (Carla Signoris). In una rimpatriata coi compagni di liceo, ascoltando le storie di ognuno Giovanna realizza che tutti, come lei, subiscono quotidiane vessazioni, frutto dell’insofferenza per regole e competenze: il professore Stefano Fresi, la pediatra Lucia Mascino, l’allenatore di calcio Vinicio Marchioni, l’assistente di volo Claudia Pandolfi, tutti vittime dell’aggressività e ignoranza altrui. Giovanna decide così di usare le sue abilità di agente segreto per organizzare piccole vendette e rimettere ordine nelle vite dei suoi amici. Cast corale con Paola Minaccioni, Ricky Memphis, Alessandro Roia, Remo Girone, Giampaolo Morelli.
Racconto di formazione Il campione dell'esordiente Leonardo D’Agostini. Stefano Accorsi è lo schivo e dimesso Valerio, un professore con problemi economici e un peso sul cuore; Andrea Carpenzano è il giovane tamarro Christian, talento calcistico sregolato, con villona, fuoriserie, fidanzata influencer, corte di profittatori, fan adoranti e contratto milionario con la Roma. All’iracondo giovanotto, incline a bravate sempre impunite, il presidente del club impone lo studio per l’esame di maturità e lo affida a Valerio, che dovrà aiutarlo a diventare adulto. Magari nel film riesce quella redenzione che raramente avviene coi bad boy del calcio, da Best a Gascoigne a Balotelli. Dichiarazione d’amore per il teatro Cyrano mon amour del 34enne drammaturgo Alexis Michalik, celebrato in Francia, che nell’esordio cinematografico racconta la genesi del capolavoro in versi di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac”. A Parigi nel dicembre 1897 il 29enne Rostand (Thomas Solivérès) è uno squattrinato autore di talento che può contare solo sul sostegno della moglie Rosemonde (Alice de Lencquesaing) e della divina Sarah Bernhardt (Clémentine Célarié). La grande occasione arriva quando il grande attore Constant Coquelin (Olivier Gourmet) insiste nel voler recitare in una sua nuova commedia, pretendendo di debuttare in sole tre settimane. Edmond, afflitto dalla pagina bianca, avrà l’ispirazione suggerendo versi d’amore a un amico incapace di dichiararsi a una fanciulla.
Altro titolo francese Le invisibili di Louis-Julien Petit, che parla di disobbedienza civile attraverso le sue quattro protagoniste (Audrey Lamy, Corinne Masiero, Noémie Lvovsky, Déborah Lukumuena), assistenti sociali dell’Envol, centro diurno di assistenza a donne senza fissa dimora. Protette da soprannomi come Lady D, Édith Piaf, Brigitte Macron, Beyoncé, trovano per qualche ora riparo tra quelle mura: una doccia, un caffè, calore umano. Quando il Comune decide di chiudere l’Envol le quattro operatrici dedicano gli ultimi mesi a trovare un lavoro alle assistite. Violando, se necessario, le regole e dimostrando che la solidarietà femminile può far miracoli.
Da ieri in sala La Llorona di Michael Chaves, folk horror da uno spaventoso racconto popolare messicano. Il fantasma della Llorona, la donna che piange, si aggira nella Los Angeles anni 70 : annegò i suoi bimbi per colpire il marito traditore e si uccise; ora è alla ricerca di piccoli per sostituirli ai suoi e tornare definitivamente all’aldilà. L’assistente sociale Anna (Linda Cardellini), vedova con 2 figli, non prende sul serio inquietanti avvertimenti.
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