Perdenti bislacchi che truffano i morti È Copia originale 

In sala il tragicomico film in corsa per tre Oscar E un’altra storia vera arriva con The Front Runner

Candidato a tre Oscar – attrice protagonista, attore non protagonista, sceneggiatura non originale – arriva in sala il tragicomico Copia originale di Marielle Heller, dall’autobiografia della scrittrice Lee Israel.
Melissa McCarthy, al primo ruolo drammatico dopo tante commedie scatenate, impersona la ruvida quanto talentosa biografa che all’ennesimo rifiuto di pubblicazione di un suo lavoro inventò una truffa geniale. La storia è vera, siamo a New York nel 1991: Lee Israel, biografa tra gli altri di Katharine Hepburn, misantropa, alcolizzata, con un caratteraccio che le costa il lavoro, è senza soldi e per sopravvivere e curare la sua vecchia gatta pensa bene di creare finte lettere di defunte celebrità letterarie da vendere sul ricco mercato del collezionismo.
Due lettere di Fanny Brice, attrice e cantante delle Ziegfeld Follies di Broadway, trovate per caso in un libro della biblioteca e vendute a 75 dollari, le suggeriscono l’idea. E così Lee inizia a scrivere lettere di scrittrici e attrici, Lillian Helman, Dorothy Parker, Margaret Mitchell, Louise Brooks, imitandone grafia stile personalità e ingannando, grazie alla conoscenza della materia, studiosi e collezionisti. Complice nella redditizia impresa (finché l’Fbi non indaga) è l’amico Jack Hock (Richard E. Grant), perdente e bislacco quanto lei.
Un'altra storia vera è raccontata in The Front Runner - Il vizio del potere di Jason Reitman, che ripercorre ascesa e caduta del senatore Gary Hart, speranza dei democratici per le elezioni presidenziali americane del 1988. Bello, brillante oratore, idee chiare, favorito nei sondaggi, il front runner democratico, interpretato dal prestante Hugh Jackman, fu travolto dallo scandalo della relazione extraconiugale con la modella Donna Rice, spiattellato in prima pagina dal Miami Herald. Hart rinunciò alla corsa alla Casa Bianca cedendo il passo all’incolore Michael Dukakis, poi facilmente sconfitto dal repubblicano George Bush senior.
Un uomo in corsa, fermato non da uno scandalo ma dalla malattia, è il capitano d'industria Alain Wapier (il bravissimo Fabrice Luchini) protagonista del francese Parlami di te di Hervé Mimran. Rispettato capo di un’azienda automobilistica, il logorroico e sprezzante Alain va sempre a mille e non ha tempo per famiglia e distrazioni. Un giorno viene colto da un ictus, con perdita di memoria e difficoltà di linguaggio. La rieducazione è affidata alla giovane logopedista Jeanne (il talento Leïla Bekhti). Brava e paziente, Jeanne riordina linguaggio ed esistenza di Alain, insegnandogli il valore del tempo.
Ennesimo revenge movie per Liam Neeson con Un uomo tranquillo del norvegese Hans Petter Moland, che fa il remake americano del suo thriller scandinavo “In ordine di sparizione” del 2014. Il tranquillo Nels Coxman (Neeson) è stato premiato “cittadino dell’anno” per il diligente impegno di autista di spazzaneve a Kehoe, paradiso sciistico delle Rocky Mountains, Colorado. La sua metodica vita viene sconvolta dalla morte del figlio Kyle, liquidata dalle autorità come overdose di eroina e invece causata da una banda di spacciatori. Con metodo Nels si mette a caccia dei responsabili (“Cold Pursuit” il titolo originale). Laura Dern è la signora Coxman.
Con la commedia Modalità aereo torna al cinema Fausto Brizzi dopo l’archiviazione delle accuse di violenza. Diego (Paolo Ruffini) è un ricco e arrogante imprenditore, popolare sui social, la cui reputazione on line e i cui conti alle Cayman vengono distrutti in 24 ore da due inservienti dell'aeroporto di Fiumicino. Ivano e Sabino (Lillo e Dino Abbrescia), umiliati da Diego, ne raccolgono il cellulare dimenticato in bagno e, mentre il supponente riccone è in volo intercontinentale per Sidney, si prendono in 24 ore parecchie soddisfazioni. Con Violante Placido, Caterina Guzzanti, Sabrina Salerno.
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