Il progetto creato da tre abruzzesi 

Serendip, il docufilm solidale  al festival del cinema del Messico

CHIETI. Serendip the movie, il docufilm prodotto da Take me back in anteprima mondiale in Messico: i protagonisti Andrea Mariani e Antonio Di Leonardo e il regista Marco Napoli, tutti abruzzesi,...

CHIETI. Serendip the movie, il docufilm prodotto da Take me back in anteprima mondiale in Messico: i protagonisti Andrea Mariani e Antonio Di Leonardo e il regista Marco Napoli, tutti abruzzesi, saranno sul red carpet del festival internazionale Valle Film Fest il 28 marzo.
Serendip sarà il film di apertura in Official Selection. Il docufilm rappresenta il primo di una serie di documentari di Take me back, il progetto creato da Mariani e Di Leonardo – 35 e 33 anni, entrambi di Chieti come il regista – che vuole «risvegliare nelle persone la bellezza primordiale della solidarietà unendola al viaggio», si legge nella nota di presentazione. In due anni i due promotori hanno effettuato numerose missioni di beneficenza all’estero, consegnando materiale scolastico nelle mani di più di 1600 bambini di Paesi poveri , e creando una rete di viaggiatori – cui hanno dato il nome di Corrieri Solidali – che cooperano alle missioni. Sul sito di Take me back sono disponibili tutti i video delle missioni (www.takemeback.eu). Serendip è girato in Sri Lanka e tratta di «unione nella diversità che passa attraverso la riscoperta della vera natura umana». «Dopo mesi passati a raccogliere le risorse necessarie, Andrea parte per lo Sri Lanka, dove raggiunge Antonio, già impegnato sul posto nell’organizzazione della consegna del materiale scolastico ai bambini di Ambewela», prosegue la nota. «Superate le fasi iniziali, i ragazzi di Take me back entrano in contatto con voci, volti e idee fino a farsi testimoni di storie e spettatori di un luogo lontano, che urla diversità, cambiamento e possibilità. Quello che i due amici non potevano prevedere, era quanto il viaggio stesso sarebbe diventato il loro cammino, permettendogli di riportare a casa molto più della sensazione di aver fatto qualcosa di grande».
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