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Simone e Teddy insieme sul trono del concorso Il più bello d’Italia

ALBA ADRIATICA. Alba Adriatica capitale della bellezza maschile. La cittadina costiera nel fine settimana ha ospitato all’Hotel Tassoni le qulificazioni alle finali, poi svolte al Tarabrooch di San...

ALBA ADRIATICA. Alba Adriatica capitale della bellezza maschile. La cittadina costiera nel fine settimana ha ospitato all’Hotel Tassoni le qulificazioni alle finali, poi svolte al Tarabrooch di San Benedetto del concorso Il più bello d’Italia-L’originale By Fasano, che si svolge dal 1979 organizzato dall’agenzia albense Vertigò, con la direzione artistica di Letizia Soccio e Lino Pontuti e il supporto tecnico di Arturo Buscetta.
Hanno sfilato dinanzi ad una giuria attenta, 19 ragazzi, provenienti da tutta Italia. E alla fine sono saliti sul podio più alto a pari merito Simone Bonaccorsi di Catania e Teddy Odemwimiche, ragazzo di colore residente a Torino. A presentare la serata la bellissima Monica Riva, spesso al Grande Fratello, con il giornalista vibratiano Alex De Palo. Le altre fasce sono andate ad Armend Fisinicj di Reggio Emilia, il Volto per l’Editoria, mentre quella di Fitness più bello dell’anno se l’è aggiudicata Alessandro Sannino di Salerno. Come talent è stato incoronato Paolo Pieragostini di Fermo, invece a Fabio Occhi di Ferrara è andata la fascia Fashion Tv, infine Michele Gaudino di Napoli ha ricevuto la fascia Star voice. «Sono fiero di questo successo ambito che ho raggiunto tra tanta concorrenza agguerrita», ha detto al termine del concorso Bonaccorsi. «Ringrazio tutti voi per la fiducia riposta in me ed è stato un onore e piacere condividere questo traguardo in sintonia con l’amico Teddy, che rafforza un ottimo biglietto da visita di forte fratellanza». «Si è rivelato un concorso d’alto livello», raccontano Pontuti e Buscetta, «ed è stato ancora più bello che ad aggiudicarsi la corona siano stati in due, un segno di fratellanza, unione di nazionalità diverse e ciò crea un binomio di cultura e bellezza. Tutti i concorrenti sono stati bravissimi e per la giuria il compito non è stato agevole».
Domenico Laurenzi