Il rifugio del Re e Monte Tocco (foto di Mario Romano)

L'ITINERARIO

Sugli altipiani innevati verso il Monte Tocco 

Sulla piana candida è facile incontrare lupi, cerbiatti, leprotti 

Durante gli inverni molto innevati e rigidi, alcune giornate sembrano più adatte a stare in casa piuttosto che a uscire con il freddo e lo zaino pesantissimo. La pensavo esattamente così poche domeniche fa, ma la passione per la montagna non si arrende mai. Già in automobile i dubbi cominciavano a svanire e approdata sull’Altopiano delle Cinque Miglia (1.250 m) smisuratamente bianco con la temperatura che scendeva velocemente, ero felice. La strada che percorre l’Altopiano delle Cinque Miglia è una delle più belle d’Abruzzo: il paesaggio è incontaminato e sono presenti gli stazzi, i fontanili e i pascoli del florido passato abruzzese della transumanza. Alla stazione di Rivisondoli, 1.268 m, la seconda più alta d’Italia dopo il Brennero, nel legare le racchette da neve le mani erano divenute pezzi di ghiaccio, la temperatura era infatti di -12°C e allora l’unica soluzione è stata mettersi in cammino, in fretta, per raggiungere una facile meta, il Monte Tocco (1.670m).

Discesa dalla vetta del Monte Tocco
Attraversati i binari della stazione di Rivisondoli si comincia a percorrere il Quarto di Barone degli altopiani maggiori abruzzesi e poco dopo non si è più soli. Sulla piana candida di neve qualcosa si muove, un’immagine stupenda: siamo in mezzo a una specie di deserto semighiacciato e silenzioso e lo attraversiamo assieme alla fauna selvatica: non è raro infatti vedere lupi, cerbiatti o leprotti correre all’impazzata. I passi scricchiolano sulla neve mentre ci si avvia verso una leggera salita tra gli alberi: un po’ di fatica ci riscalda definitivamente e i pensieri tornano tiepidi. Tra quegli alberi, i cespugli di rosa canina e la speranza di incontrare animali si esce dal bosco e siamo su una radura.
L’itinerario è vario e attraversa un mosaico di ambienti: pascoli acquitrinosi (ghiacciati d’inverno), boschi e torrenti in una zona dove abitano lupi e orsi. Si sale ancora qualche centinaio di metri e siamo alla Fonte sant’Amico (1.521m) dove voltandoci assaporiamo un’ampia veduta sul Quarto del Barone e l’adiacente Quarto del Molino vellutati, sul Pizzo di Coda e i suggestivi centri di Pescocostanzo e Rivisondoli. Spiccano sugli altopiani il lunghissimo e ventoso Monte Rotella, il Pizzalto un po’ più basso e parallelo, la vetta altezzosa del monte Porrara con i dossi sinuosi e lattescenti della Majella sud-orientale.
Anche verso sud, una volta arrivati ad una specie di sella, cavalchiamo un bel panorama che si spinge fin sul Molise. Un cartello indica Pietransieri: ci troviamo infatti sul sentiero N1 del Parco della Majella, da Pietransieri a Rivisondoli, ma si procede a destra verso est dove sorge un rifugio grande e bellissimo (1.541 m) per di più aperto e con un camino funzionante (2 ore dalla partenza). Siamo sulla Piana o Piazza del Re con l’omonimo rifugio. Dopo una breve sosta si prosegue per raggiungere il sovrastante monte Tocco aggirandolo sui suoi fianchi meridionali. Si entra in una piccola valle che si innalza fino a 1.600m e apre la veduta sull’Abruzzo più a sud. In breve si raggiunge la meta (2.30 ore dalla partenza, 5 km) per poi ridiscendere a scaldarci al Rifugio del Re e ripartire verso l’immensità degli altopiani il cui colore invernale si confonde con il cielo velato.
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