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Teramo, i giovani alla ribalta al Premio “Di Venanzo”

Serata dedicata al grande direttore della fotografia con Nino Benvenuti, Piera Degli Esposti e Raffaele Pisu

TERAMO. Giovani autori della fotografia alla ribalta del 21° Premio internazionale Gianni Di Venanzo per la fotografia cinematografica, ieri sera a Teramo. Autori italiani che lavorano all'estero per grandi produzioni straniere, simbolo anche nel cinema della fuga dei talenti. Come Matteo Cocco, che vive da nove anni in Germania e lì ha iniziato a fare cinema, e come Lorenzo Senatore, da 15 anni in Bulgaria, paese delle nuove Cinecittà. I due giovani autori sono saliti sul palco del cineteatro Comunale per ritirare gli Esposimetri d'oro, assegnati dalla giuria del Di Venanzo, presieduta dal critico e saggista Stefano Masi, che ha accompagnato la spigliata Chiara Giallonardo nella conduzione della cerimonia di premiazione.

Lorenzo Senatore, inizi come operatore di steady-cam (anche per via del massiccio fisico) prima di passare alla direzione delle luci, ha vinto il premio teramano per la fotografia di un film straniero, il peplum “Risorto” di Kevin Reynolds, «film cristologico con una luce meravigliosa» ha sottolineato Masi. Non disdegna di tornare a girare in patria Matteo Cocco, che infatti ha vinto l'Esposimetro (sezione film italiano) per «il patchwork fiabesco di “Per amor vostro” di Giuseppe Gaudino e per la livida luce del nord di “Pericle il nero” di Stefano Mordini», come recita la motivazione. La manifestazione ideata e organizzata dall'associazione culturale Teramo Nostra nel nome del grande maestro teramano della luce Gianni Di Venanzo, creativo collaboratore di Fellini, Visconti, Antonioni e altri grandi registi, ha consegnato ieri anche gli Esposimetri alla memoria e alla carriera. Il premio in ricordo di Franco Di Giacomo, nativo di Amatrice, scomparso la primavera scorsa, direttore della fotografia per i maggiori registi italiani a partire dagli anni Settanta, David di Donatello per la fotografia de “La notte di San Lorenzo” (1983) dei fratelli Taviani, è stato ritirato con comprensibile emozione dalla figlia Alice.

A un altro grande cineasta, Aiace Parolin, autore delle luci nei film di Germi (sue le atmosfere di “Sedotta e abbandonata”), Monicelli, Lizzani, Bolognini, il premio alla carriera. Il 96enne maestro non era ieri a Teramo e l'Esposimetro è stato ritirato dalla figlia Anna Maria, ma è sua l'immagine forse più reale del mestiere, riportata da Stefano Masi: «Ho conosciuto il cinema dalla parte della zappa», detta da Parolin quando le macchine da presa erano più ingombranti e pesanti e il cinema più faticoso. La giovane e talentosa Greta De Lazzaris ha ricevuto la targa speciale “Marco Onorato” per la fotografia del sorprendente documentario “Liberami” di Federica Di Giacomo, vincitore quest'anno a Venezia Orizzonti. «Un film girato tra Palermo e Catania» ha detto la cineasta «seguendo indemoniati ed esorcisti, in un fenomeno in aumento in Italia e in Europa. Abbiamo cercato di raccontare con il massimo pudore. Cercando la giusta distanza con la macchina da presa». A Marco Pieroni, assente ieri perché impegnato in un film all'estero, la targa speciale per la fotografia di una fiction tv, per “Luisa Spagnoli” di Ludovico Gasperini. Tanti gli ospiti della serata, per la verità un po’ prolissa. Gli applausi più scroscianti sono andati all'ex campione di pugilato Nino Benvenuti, che ha ricordato i suoi trascorsi da attore di film western, in coppia col fratello cinematografico Giuliano Gemma. Sempre birichino e debordante Raffaele Pisu, in grande uniforme come il suo personaggio nel film di prossima uscita “Nobili bugie”. La madrina della serata Piera Degli Esposti ha sottolineato il legame con l'Abruzzo e la gratitudine per il Teatro Stabile de L'Aquila e il regista Antonio Calenda, che la vollero prima attrice, alla fine degli anni Sessanta, in anni in cui tutti gli Stabili puntavano sugli uomini. Intenso il ricordo del regista teramano Tonino Valerii, morto giovedì scorso, da parte di Gianni Garko, il mitico Sartana: «È stato un grande regista di western. Sono triste, lo saluto, è andato a raggiungere il suo attore Giuliano Gemma». Alla fine tutti i politici ringraziano Teramo Nostra, che ogni anno vede però diminuire i contributi.