The Cal 2019, dodici mesi di donne nell'era #metoo 

Laetitia Casta, Gigi Hadid, Julia Garner e Misty Copeland nella nuova edizione del Calendario Pirelli 

MILANO. Nell'anno del #metoo e della forte presa di posizione contro la violenza sulle donne il Calendario Pirelli, The Cal 2019, non ritrae solo i corpi ma le vite di quattro donne. Partendo dal tema del «sogno come riflessione su quello che sarò e farò domani», spiega il fotografo Albert Watson, «l'obiettivo era esplorare le donne e creare una situazione che proponesse una visione positiva delle donne di oggi».
«C'è un messaggio simbolico: le donne si fanno sentire, siamo importanti e abbiamo cose da dire importanti», sottolinea Misty Copeland, una delle modelle. «E abbiamo uomini accanto che ci sostengono in questo».
Le attrici Laetitia Casta, Gigi Hadid e Julia Garner e la ballerina Misty Copeland diventano dunque interpreti di sogni e ambizioni e come nella quotidianità hanno accanto a loro degli uomini che sono fidanzati o amici, che sostengono e condividono con loro impegno, delusioni e sfide. «Albert ha cercato di catturare qualcosa dalle nostre anime più che dai nostri corpi», dice Laetitia Casta.
Il titolo del Calendario Pirelli 2019, presentato ieri all’HangarBicocca a Milan, è «Dreaming» (Sognando). Il Cal giunto alla sua 46esima edizione è stato “scattato” da Albert Watson ad aprile tra Miami e New York. E’ una sequenza di fotogrammi che narra le storie di personaggi interpretati da Gigi Hadid affiancata da Alexander Wang, Julia Garner, Misty Copeland con Calvin Royal III e Laetitia Casta insieme a Sergei Polunin. Quaranta scatti a colori e in bianco e nero in formato 16:9 ispirati dalla grande passione di Albert Watson per il cinema.
«Il tema di fondo è quello dei “sogni”», spiega Watson,« ma l’idea alla base dell’intero progetto è il racconto attraverso quattro “piccoli film”». Ne è esempio il personaggio interpretato da Gigi Hadid. Separata da poco dal compagno, vive in solitudine in una torre di vetro e ha in Alexander Wang l’unico amico e confidente. «Penso ci sia un po’ di malinconia in queste immagini», dice Watson. «Con il personaggio di Gigi Hadid volevo trasmettere la percezione di una donna che pensa al futuro, ma anche un senso di solitudine. La vediamo che pensa a dove andrà nella vita, a che cosa farà domani. Volevo che fosse molto più “minimalista” delle altre donne che ho fotografato e dei loro ambienti».
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