È scattato lo sciopero delle guardie mediche 

Fino a domani notte sono garantiti soltanto i servizi essenziali. In ballo le indennità da restituire

L’AQUILA. È scattato già dalla scorsa serata-notte lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali Fimmg, Smi e Snami, dei medici di continuità assistenziale (guardie mediche) della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, che terminerà domani notte, alle 24.
Durante le giornate di sciopero sono garantiti soltanto i servizi pubblici essenziali, secondo le modalità stabilite dall'Azienda sanitaria.
Ieri ne ha dato notizia anche il Dipartimento Salute e Welfare della Regione Abruzzo, secondo quanto stabilito dall'Accordo Collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale.
Si tratta del secondo sciopero, in poco più di un mese, dopo quello del giugno scorso, da parte dei medici della guardia medica.
Gli 88 medici di continuità del distretto provinciale sono in stato di agitazione da tempo. Lo sciopero è scattato perché, ad oggi, non c'è stata alcuna richiesta di incontro da parte della direzione generale della Asl, né, tanto meno, dell'assessore alla sanità Nicoletta Verì (che si è ritrovata in mano la situazione incandescente). Ecco spiegata la decisione di incrociare le braccia che, in un primo momento, era stata annunciata per l'intera settimana.
La vicenda si trascina dal 2017, quando la procura della Corte dei conti chiese chiarimenti alla Regione in merito alle indennità di rischio pagate ai medici della continuità assistenziale. A seguito del sollecito, la Regione bloccò i pagamenti e, anzi, per evitare ipotesi di danno erariale dispose che i medici dovessero restituire le somme erogate a tale titolo negli ultimi dieci anni. Le Asl, quindi, inviarono i decreti ingiuntivi con le richieste di pagamento che, in alcuni casi, ammontavano anche a 70mila euro.
È iniziato così un lungo braccio di ferro, con i medici che si sono rivolgono ai tribunali, ottenendo a Chieti una prima sentenza favorevole. Il giudice del lavoro ha stabilito che l’indennità è legittima. A quel punto, l'allora assessore alla Sanità Silvio Paolucci, e con lui i consiglieri di Forza Italia Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo, hannofirmato una proposta di legge che andrebbe a sanare quanto stabilito dalla Corte dei conti, bloccando di fatto le cartelle di pagamento già inviate e ripristinando il pagamento delle indennità. Intanto, anche dal tribunale dell'Aquila è arrivata una sentenza favorevole al ricorso presentato dai medici. Ma da allora, nulla si è mosso.
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