Accreditati 825mila euro per gli impianti da sci 

Scanno, dopo 13 anni di contenzioso la Regione trasferisce i soldi al Comune Mastrogiovanni: «Una svolta, adesso investiamo su Monte Rotondo»

di Massimiliano Lavillotti SCANNO. Dopo tredici anni si chiude l’annosa vicenda relativa a un finanziamento assegnato a Scanno dall’allora giunta Del Turco per la ripartenza degli impianti di risalita del bacino sciistico di Monte Rotondo. Sono comparsi ieri sul conto del Comune gli 825mila euro prima assegnati, poi sospesi, e ora definitivamente accreditati dalla Regione Abruzzo per potenziare il bacino sciistico scannese. «Sono molto felice di aver contribuito alla conclusione di un caso che andava avanti veramente da troppo tempo», commenta Giovanni Lolli, presidente vicario della Regione, «soprattutto perché Scanno, tra le più belle località dell’Abruzzo, attraversa un momento poco felice e ha bisogno di attenzione ed aiuti concreti. Sono stato sollecitato spesso dagli attuali amministratori municipali a chiudere questa storia e spero che il finanziamento riaccenda il desiderio e la determinazione ad investire per lo sviluppo della stazione sciistica e dell’intero paese». Il mancato trasferimento dei fondi, nonostante l’approvazione di una regolare deliberazione del governo regionale, ha messo in crisi per anni la liquidità di cassa del Comune, suscitando le proteste degli amministratori comunali e degli operatori economici locali. Nel 2011, per non rischiare di perdere il finanziamento, il Comune diede incarico all’avvocato Roberto Sciullo di avviare tutte le procedure di legge per il recupero delle risorse. Per giungere alla definizione della vicenda ci fu nel 2012 anche la richiesta d’intervento del Difensore civico regionale. Il tribunale dell’Aquila nel 2016 condannò la Regione Abruzzo al pagamento della somma di 825mila euro per lo sviluppo della stazione sciistica scannese, ma i soldi non furono mai trasferiti nelle casse comunali. «Possiamo tirare un sospiro di sollievo», spiega Mastrogiovanni, «ed essere felici per aver risolto un problema che ha creato polemiche e duri scontri. Dal primo giorno del nostro insediamento abbiamo lavorato per la risoluzione della vicenda e il lavoro è stato premiato. Adesso si guarda al futuro, da costruire con la partecipazione di tutti».
Il Comune è pronto infatti a presentare un’offerta al tribunale di Sulmona per l’acquisto delle seggiovie della Valle Orsara, la società di imprenditori scannesi fallita nel febbraio 2006 dopo aver rilanciato il bacino di Monte Rotondo. L’ultima asta per la vendita degli impianti è andata deserta. Il prezzo a base d’asta, partito alcuni anni fa da poco più di 3 milioni, attualmente si è ridotto a circa 300mila euro. Il Comune ha chiesto di esercitare il diritto di prelazione all’acquisto dei beni prima che le seggiovie finiscano nelle mani di eventuali imprenditori “stranieri” e ora è pronto per un’offerta concreta d’acquisto.
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