Gina Sarra è morta dopo una lunga malattia. Oggi i funerali

NAVELLI

Addio a Gina Sarra “Signora dello zafferano” 

Ha fatto conoscere l’oro rosso su grande scala in tv ospite di Enzo Tortora Lo chef Zonfa: «Superò ogni ostacolo pur di valorizzare il suo prodotto”

NAVELLI. «Avere lo zafferano a casa è come avere un lingotto d’oro» ripeteva. Maneggiava i fiori viola come un tesoro prezioso, dei loro pistilli conosceva ogni segreto. Fin da bambina la sua vita, a Civitaretenga, aveva seguito i ritmi del raccolto, della pulitura, dell’essiccazione. Ha lasciato un vuoto incolmabile la “Signora dello zafferano”, Giovannina Sarra, per tutti Gina, portata via venerdì scorso da un male incurabile a 77 anni. Fu la prima a far conoscere l’oro rosso al grande pubblico, grazie alla trasmissione televisiva Portobello condotta da Enzo Tortora. Un’occasione nata quasi per gioco che nel giro di pochi mesi cambiò la sua vita e quella della sua famiglia: lo zafferano dell’Aquila («non solo di Navelli» sottolineava) era diventato un prodotto ricercatissimo. Con il fratello, Silvio Salvatore Sarra, aveva fondato la cooperativa Altopiano di Navelli, di cui era rimasta alla guida per anni dopo la sua scomparsa. In molti hanno voluto lasciare un ricordo a Gina. I funerali si terranno nella chiesa di Sant’Antonio a Civitaretenga (frazione di Navelli) oggi alle 14.30.
CONSORZIO. In una nota, il Consorzio per la tutela dello zafferano dell’Aquila ha voluto rendere omaggio a Gina: «Una vita dedicata alla produzione e diffusione del nostro zafferano, un segno indelebile nella comunità di Civitaretenga e di tutto l’Altopiano di Navelli. Con lei se va un pezzo di storia, intrecciata a quella dell’oro rosso dell’Aquila. Aveva una porta sempre aperta per amici, turisti, clienti e semplici curiosi che da tutto il mondo arrivano a Navelli e dintorni per scoprire il nostro zafferano, seminando una speranza che le nostre comunità dovranno coltivare nel futuro assieme al nostro zafferano».
CORDOGLIO. La deputata Stefania Pezzopane esprime il suo cordoglio per la perdita: «È andata via una donna della nostra terra, interprete fino in fondo di questo Abruzzo aquilano e dei suoi simboli, lo zafferano appunto. Quando la invitai in Senato, non ci credeva quasi che avrebbe potuto far parlare di sé e dello zafferano a palazzo Madama. E invece Gina e la sua amatissima nipote vennero a rappresentare l’Abruzzo che lotta e che crede in se stesso, proprio nel Senato della Repubblica, nel convegno che organizzammo per l’8 marzo».
«Ho avuto l’opportunità e la fortuna di conoscere questa splendida donna una sera d’estate alla sagra dei ceci di Navelli, fin da subito ho percepito il sacrificio e l’intenso lavoro che si celava dietro la sua passione, quella della coltivazione dello zafferano, e l’attaccamento che aveva, a volte quasi maniacale, ma pieno d’amore, per il suo territorio», commenta l’ambasciatore dello zafferano nel mondo, lo chef stellato William Zonfa. «Voglio ricordarla cosi: come una donna guerriera, forte e che riusciva a portare avanti senza ostacoli il suo prodotto con amore, onore e dedizione. Auspico a tutti i giovani che seguiranno le sue orme di fare gioco di squadra e di continuare a valorizzare questo prodotto, che fa parte del nostro patrimonio. Penso che sia il più grande omaggio da dedicare alla signora Gina».
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