Addio Checchino, storico mister 

Si spegne a 88 anni Bernardi, da calciatore vestì la casacca dell’Aquila e allenò rossoblù e Oratoriana

L’AQUILA. Un giocatore piccolo e scattante, con una grande tecnica, che segnava gol a grappoli e che poi, nella sua lunga carriera di allenatore, ha contribuito a far crescere tutto il movimento calcistico aquilano.
Se n’è andato ieri, all’età di 88 anni, Francesco “Checco” Bernardi. Una vera icona del calcio aquilano, che dopo aver vestito la maglia rossoblù per 4 anni, è stato anche allenatore della prima squadra. Era infatti proprio Checco, promosso da allenatore delle giovanili dell’Aquila calcio alla panchina della prima squadra, a guidare per alcune giornate i rossoblù nell’annata che culminò con la trasferta di Cassino dello spareggio contro l’Avigliano, nella storica promozione in C2 della stagione 1978-79, vittoria funestata dalla tragedia di Sulmona in cui morirono i 4 giovani tifosi aquilani Paolo Centi, Maurizio Climastone, Carlo Dionisi e Carlo Risdonne. E poi, dopo L’Aquila, tante esperienze come allenatore e talent scout con le squadre locali, alcune anche nel momento di massimo splendore. Raiano, Sulmona, Paganica, L’Aquila 99, San Demetrio, ma il ricordo di Bernardi era ed è legato a doppio filo con l’Oratoriana, dai tempi in cui i giocatori in casacca biancazzurra furoreggiavano nel panorama dilettantistico locale.
E poi Checco era il volto noto della cantina di via degli Scardassieri, quella dei Falalani. Vi si vendeva il vino sfuso, e a prezzi onesti. A gestire l’attività i fratelli Giuseppe, Gaetano, Checco e Concetta. Tanti gli aneddoti familiari, custoditi con amore dal nipote Antonello, noto medico, che ieri ha rivolto un commosso saluto a «un totem del calcio aquilano dal Dopoguerra agli anni Novanta». Dei fratelli c’era chi si arrabbiava per la clientela troppo rumorosa. Gaetano si lamentava per gli scherzi e le bottiglie lasciate fuori dal locale, mentre gli altri preferivano che l’attività rimanesse a disposizione di chi non poteva permettersi costosi cocktail. Fino al 4 aprile 2009. Il 6 aprile Gaetano è rimasto vittima del sisma, travolto nella sua casa in via degli Scardassieri. E fino a pochi mesi fa, in quella strada, c’erano ancora le botti dell’antica cantina. Le esequie di Checchino, ricordato dai suoi ex allievi dell’Oratoriana, oggi alle 15,30 nella basilica di San Bernardino. (r.p.)
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