Aeroporto L'Aquila, 4 indagati. Inchiesta sull'appalto di gestione

Sotto inchiesta i componenti della commissione che ha aggiudicato la gestione dello scalo di Preturo alla X-Press

L’AQUILA. Concluso il principale filone di indagine riguardante la gestione dell’aeroporto di Preturo, quello riguardante l’affidamento dell’appalto per venti anni alla società X-Press e al consorzio calabrese Innovative Solution Italy socio minoritario con cui è stata stipulata una convenzione.

Il sostituto procuratore della Repubblica Stefano Gallo ha chiuso le indagini contestando l’abuso d’ufficio e il falso ai componenti della commissione che ha affidato l’appalto. Si tratta dell’ex dirigente comunale Renato Amorosi, dei funzionari municipali Giuseppe Galassi e Federica Meogrossi oltre a Raffaella Marciani dell’Enac.

Secondo accuse ancora tutte da provare la commissione avrebbe affidato la gestione nonostante l’omissione di una serie di documentazioni che non sarebbero state presentate e che servivano ad attestare i requisiti necessari.

La conseguenza di questo comportamento sarebbe stata quella di fruire di fondi che sarebbero stati erogati dal Comune. Si tratta di un importo di oltre mezzo milione di euro in tre anni.

Ora gli indagati hanno l’opportunità di contestare le conclusioni presenti nell’avviso di garanzia che sarà loro notificato attraverso controdeduzioni.

Poche settimane fa, quando si parlò del fatto che l’indagine puntava soprattutto sull’affidamento dell’appalto, rimasero sorpresi sia il responsabile di X-Press, Giuseppe Musarella (che non è indagato) che gli stessi politici e amministratori comunali.

Costoro sostennero che, almeno sotto il profilo amministrativo, non vi erano irregolarità, visto che il Tar aveva respinto dei ricorsi presentati dalla Air Vallée e da una società aquilana. Ma in quel caso si sostenne da parte dei giudici che la società X-Press aveva i requisiti per poter gestire lo scalo di Preturo.

Gli sviluppi di questa indagine, che poggia su una serie di esposti, non fanno altro che rendere più improbabile il decollo dello scalo pur annunciato a più riprese dal Comune. Anche perché, a prescindere dalle manifestate intenzioni di tirarsi indietro del consorzio calabrese, ci sono stati degli eventi molto significativi. Prima di tutto la Regione ha revocato un congruo finanziamento. Inoltre, tempo addietro, anche il ministro Maurizio Lupi ha sostenuto l’inopportunità di uno scalo aereo all’Aquila visto che, a suo dire, in Italia ci sono troppi aeroporti.

Ma anche, più di recente, il responsabile di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, ha sostenuto che lo scalo di Preturo diventerebbe una «cattedrale nel deserto» oltre a essere antieconomico.

Lo stesso Pingue ha affermato l’opportunità che il Comune, nell’intraprendere iniziative economiche, farebbe meglio a consultare gli operatori delle categorie, in modo da concordare iniziative di questo livello.

Nel mirino degli investigatori ci sono anche altri aspetti della gestione dello scalo ma non è detto che ciò necessariamente porti a ulteriori contestazioni.

Ora, come alternativa per lo scalo aquilano, resta soltanto la speranza di poterlo utilizzare come punto di riferimento per la Protezione civile come sembra essere nelle intenzioni dell’amministrazione comunale.

(cr.aq)

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