lavora al gssi dell’aquila 

Anche la ricercatrice Branchesi nel team d’ascolto dell’universo

L’AQUILA. «Ci sono voluti trentatré radio telescopi distribuiti in cinque continenti, dall’Australia agli Stati Uniti passando per Asia, Europa e Sud-Africa, e trentasei astronomi di undici nazioni...

L’AQUILA. «Ci sono voluti trentatré radio telescopi distribuiti in cinque continenti, dall’Australia agli Stati Uniti passando per Asia, Europa e Sud-Africa, e trentasei astronomi di undici nazioni per misurare le dimensioni di GW170817, la prima sorgente di onde gravitazionali rivelate dagli interferometri Ligo e Virgo, osservata anche nella sua componente elettromagnetica da decine di telescopi, a più di un anno dalla sua scoperta». I risultati dello studio di un team internazionale coordinato da Giancarlo Ghirlanda, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ha visto la partecipazione oltre dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, anche della Gran Sasso Science Institute e Agenzia Spaziale Italiana.
Per il Gssi dell’Aquila ha partecipato al lavoro anche la ricercatrice Marica Branchesi.
«Nella prossima primavera i rivelatori di onde gravitazionali Virgo e Ligo rientreranno in funzione, “ascoltando” un volume di Universo più grande. Ci aspettiamo molti nuovi segnali, e questo tipo di osservazioni saranno fondamentali per capire come si origina l’immensa energia emessa in questi eventi», ha detto la ricercatrice del Gran Sasso Science Institute.-