Ancora furti, rubata la campanella di Pescina

Ladri nella concattedrale: da 174 anni la campana annunciava la messa. E a Morino colpo in casa di un assessore

PESCINA. Da 174 anni annunciava l’inizio delle funzioni religiose. La campanella in bronzo nella concattedrale dei Marsi a Pescina è stata rubata dai ladri. Un furto sacrilego che ha lasciato attonita un’intera comunità. La campanella in bronzo, alta circa 45 centimetri, si trovava accanto all’altare maggiore di quella che un tempo era la cattedrale della diocesi. «Sulla campanella», spiega lo storico locale Diocleziano Giardini, «era inciso il nome del canonico Salvatore Biondi e porta la data del 1843, quando appunto fu collocata al suo posto. Siamo molto rammaricati per quanto accaduto perché è sparito un simbolo storico della città. Lanciamo un appello affinché qualcuno ci aiuti a individuare l’autore del furto». Il colpo sarebbe stato messo a segno in pieno giorno. Nella chiesa l’impianto di videosorveglianza non è funzionante. I carabinieri stanno indagando.

Ladri scatenati anche nella Valle Roveto. L’ultimo colpo è stato messo a segno nella casa di Roberto D’Amico, assessore comunale e omonimo del sindaco, che si trova in località Grancia. La famiglia si era allontanata per circa mezz’ora, il tempo di una cena, e al rientro ha trovato la casa a soqquadro. I ladri probabilmente erano appostati nelle vicinanze e hanno agito con estrema rapidità appena D’Amico si è allontanato, portando via oggetti preziosi e un televisore. Ingenti anche i danni. Quanto accaduto preoccupa i residenti che da tempo convivono con simili episodi.

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