Antenna a Pagliare la Vodafone non cede sullo spostamento 

Il dirigente Paganin ripercorre la storia di quella collocazione e chiude la porta alle richieste degli abitanti della frazione

L’AQUILA. «Le comunico e le assicuro che qualora ricevessimo una puntuale indicazione di diversa localizzazione, prossima a quella esistente e ad essa equivalente, ci adopereremo prontamente per verificare l'idoneità e la fattibilità dello spostamento dell’antenna di Pagliare di Sassa». Ha risposto così l’ingegnere Paolo Angelo Paganin di Area Vodafone centro Italia alla lettera che una cittadina di Sassa, Maria Scarsella, ha inviato tempo fa all’azienda di telefonia mobile con la quale chiedeva, per l’ennesima volta, la rimozione dell’antenna posizionata vicino all’antica chiesa di San Pietro Apostolo a Pagliare di Sassa e a ridosso della frazione.
Paganin nella risposta rinviata alla Scarsella, ripercorre la storia dell’antenna e del perché fu posizionata lì.
«L’impianto di Pagliare», scrive il dirigente Vodafone. «fu realizzato nell’emergenza del dopo terremoto del 2009. Costituiva una di quelle (piccole) infrastrutture che contribuiscono a fornire servizi oramai indispensabili nella vita odierna. Vodafone ha presentato successivamente tutte le istanze necessarie per l’installazione definitiva e, con i miei colleghi, abbiamo verificato nuovamente l’intero complesso iter autorizzativo e possiamo confermare di aver adempiuto a tutti gli obblighi che le norme prevedono. In particolare abbiamo verificato come, sia il piano antenne generale e sia il percorso amministrativo del singolo sito sia stato reso pubblico e consultabile da parte dell’amministrazione comunale. In parallelo, sono state nuovamente verificate le emissioni elettromagnetiche prodotte dall’impianto nelle immediate vicinanze dello stesso, risultate ampiamente al di sotto dei limiti di precauzione. L’impianto è necessario per garantire il servizio non solo all’abitato di Pagliare ma anche alla sua zona industriale e alle località di Genzano, Palombaia, Sassa e Sassa Scalo. La sua localizzazione non è casuale, anzi è determinata da esigenze che devono tenere in considerazione diversi aspetti, quali ad esempio l’efficienza della propagazione radio (la copertura del segnale), il riutilizzo delle frequenze disponibili, la possibilità di effettuare riparazioni, quella di acquisire la stabile disponibilità dei luoghi, il rispetto dei severi limiti di emissione nelle aree adiacenti e molte altre variabili. Tutte le esigenze, che ho sommariamente accennato, rendono molto difficile ipotizzare una diversa localizzazione dell’impianto».
«Inoltre, allo stato attuale», aggiunge il dirigente della Vodafone, «non potrei nemmeno dare alcuna indicazione operativa ai miei colleghi per orientare la loro ricerca verso una nuova localizzazione. Non è possibile, infatti, identificare un’alternativa valida senza indicare quali parametri (oltre quelli tecnici) renderebbero un’altra localizzazione, che dovrebbe comunque essere prossima a quella esistente, più idonea rispetto a quella attuale».
Dunque, se da una parte sembra esserci un’apertura (se ci fosse una indicazione diversa e fattibile – scrive Paganin – la verificheremo), dall’altra (“è molto difficile ipotizzare una diversa localizzazione”) si chiude la porta, almeno nel breve periodo, a soluzioni che vadano nel senso richiesto dagli abitanti di Pagliare di Sassa e cioè l’allontanamento dell’enorme e contestata antenna dalla chiesa e dal centro abitato della frazione distante pochi chilometri dall’Aquila.
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