Assalto con ascia e coltello alla sala giochi 

Due banditi rapinano l’agenzia di scommesse “Battistelli” minacciando l’unico addetto: bottino di 10mila euro

L’AQUILA. «Questa è una rapina, dacci il borsello». Un frase che ha gelato il giovane cassiere della sala giochi Battistelli che, nella notte tra domenica scorsa e lunedì, si è trovato di fronte due giovani malviventi incappucciati: uno lo ha minacciato con un’ascia e l’altro con il coltello. Il ragazzo, comunque, ha provato per qualche istante a resistere alle pretese dei banditi ma poi ha desistito, facendo la scelta più ragionevole, consegnando loro il borsello con quasi diecimila euro.. «L’assalto», racconta Gianfranco Battistelli, contitolare dell’esercizio commerciale, «c’è stato intorno a mezzanotte, ovvero in orario di chiusura. I due sono entrati con estrema decisione, ma prima di passare all’azione hanno atteso che uscisse l’ultimo cliente. Poi si sono avvicinati al giovane, il quale si è trovato circondato dai due malviventi senza possibilità di fuga o di chiedere aiuto, visto che era solo».
Una cosa sembra certa. Da come si sono comportati, non sembravano dei “professionisti del crimine”. Ha parlato solo uno dei due. Si tratta di un italiano e, molto probabilmente, è un giovane della zona, vista l’inflessione dialettale, nonostante le poche parole pronunciate.
L’incursione è durata pochi istanti, anche se al giovane collaboratore di Battistelli deve essere sembrata un’eternità. I malviventi si sono allontanati a bordo di una Fiat 500 azzurra che era stata parcheggiata nel piazzale davanti all’esercizio commerciale situato nei pressi della statale 17, in zona Boschetto di Pile, vicino al Tecnopolo d’Abruzzo.
L’allarme è stato dato dal giovane rapinato, non appena ha capito che il pericolo era scampato. «La polizia è arrivata in tempi rapidissimi», ha commentato Battistelli che nel frattempo si era precipitato nella sala scommesse. «Sono giunti nel giro di due minuti. E si sono messi alla caccia dell’auto con i banditi».
La polizia, dopo aver interrogato il ragazzo, si è messa a visionare i filmati. Infatti, aspetto che forse i malviventi non hanno considerato, nel locale ci sono ben sei telecamere interne e due all’uscita, per cui, anche se avevano i volti coperti, qualche indizio importante può essere emerso. Probabile che i banditi, nei giorni scorsi, abbiano fatto un sopralluogo nei locali per studiare come agire. A questo punto non può nemmeno escludersi che possano essere stati filmati dalle telecamere e, se così fosse, per gli investigatori sarebbe un aiuto non di poco conto.
Le indagini sono affidate agli agenti della squadra Mobile coordinati da Tommaso Niglio.
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