Augura la morte al vigile, condannato 

Otto mesi per le ingiurie al capo della polizia locale e ai suoi familiari. Fegatilli: «Dono i soldi alla ricerca sul cancro»  

CELANO. Augurare la morte al comandante della polizia locale e a un suo familiare. L’ha fatto un uomo di Celano, condannato sia in sede penale che in quella civile. Al comandante della municipale, Giuseppe Fegatilli, il giudice ha riconosciuto un risarcimento danni di 1.800 euro, soldi che verranno devoluti completamente all’Airc, per la ricerca contro il cancro, come evidenziato dallo stesso Fegatilli.
I fatti risalgono al 2016 quando la polizia locale effettuò, su ordine della procura della Repubblica di Avezzano, un sopralluogo per verificare la legittimità e la regolarità di un manufatto edilizio a Celano. Il proprietario, alla vista degli agenti e del comandante, si scagliò contro di loro inveendo ed offendendo le divise intervenute. In particolare, stando alle accuse, le offese maggiori furono rivolte a Fegatilli. L’uomo, sempre in base alla denuncia, augurò di contrarre una grave malattia al comandante della polizia locale e ai suoi familiari. E il caso ha voluto che uno dei parenti del comandante avesse appunto un tumore. Per tale motivo, Fegatilli, dopo avere denunciato le offese, si è costituito anche parte civile. Il giudice ha accolto in pieno le richieste del comandante della polizia locale, assistito dall’avvocato Francesco Innocenzi, condannando l’imputato a otto mesi di reclusione per ingiurie e a un risarcimento dei danni, denaro che Fegatilli devolverà all’Airc.
«Non potevo non costituirmi parte civile», ha sottolineato Fegatilli, «offendere un pubblico ufficiale è già un fatto grave, ma augurare il male a chi magari potrebbe esserne già affetto è una vera e propria cattiveria, sulla quale non ci si può passare sopra. Questi soldi andranno a chi, quotidianamente e instancabilmente, lavora per trovare una cura per i tumori, un lavoro difficile che fortunatamente c’è chi svolge con dedizione».
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