Auto in fiamme davanti all’ex Campari 

Appartiene a un dipendente dell’azienda. Sembra certa l’origine dolosa: liquido infiammabile accanto alla macchina

SULMONA. È durata solo qualche mese la tregua con i piromani che tornano nuovamente a colpire. Un’auto è andata a fuoco nella notte tra sabato e domenica, proprio davanti allo stabilimento dell’ex Campari, da qualche anno passato sotto il controllo della Spumador Refresco. Una Nissan Terrano, di proprietà di un dipendente della fabbrica che imbottiglia bibite e da poco acqua minerale, è stata data alle fiamme ai margini della rotatoria, nei pressi del parcheggio esterno riservato ad operai e impiegati.
Erano quasi le quattro quando ieri mattina alcuni operai, che in quel momento stavano lavorando, hanno notato una colonna di fumo alzarsi dall’esterno della fabbrica, si sono avvicinati e hanno visto un’auto che stava bruciando.
Le fiamme avevano attaccato il cofano anteriore e piano piano si stavano propagando sul resto della vettura. Non hanno perso tempo e hanno chiamato i vigili del fuoco che dopo pochi minuti erano già sul posto. Al loro arrivo nella zona industriale dove ha sede lo stabilimento Spumador-Refresco, le fiamme avevano attaccato tutta la parte anteriore della Nissan e grazie al loro tempestivo intervento hanno evitato che l’auto andasse completamente distrutta. Sul posto anche una pattuglia dei carabinieri che hanno eseguito insieme ai vigili del fuoco i necessari rilievi per scoprire l’origine dell’incendio che sembrerebbe doloso. Tracce di liquido infiammabile sono state rinvenute nei pressi dell’auto e sul cofano dell’autovettura. Prove inequivocabili, secondo i carabinieri, che ad appiccare il fuoco sia stato qualcuno arrivato davanti alla fabbrica che già sapeva cosa fare e soprattutto chi colpire. In tal senso sono in corso ulteriori accertamenti per scoprire se dietro l’episodio possa nascondersi un avvertimento, un gesto di ritorsione o un semplice dispetto nei confronti del dipendente che abita a Bagnaturo di Pratola, il quale, si è detto meravigliato e stupito. «Non ho nemici e non ho fatto male a nessuno, non capisco chi possa avercela con me», ha riferito l’uomo ai carabinieri che stanno indagando a 360 gradi e che non escludono a priori l’ipotesi che il piromane, o chi ha dato l’ordine di appiccare il fuoco all’auto del capoturno, abbia in qualche modo a che fare con lo stabilimento stesso. Ipotesi che, però, al momento non sarebbe avvalorata da riscontri oggettivi.
E per non lasciare nulla al caso, i carabinieri hanno posto sotto sequestro l’auto incendiata che è stata affidata alla custodia di un deposito giudiziario dove, nei prossimi giorni, saranno eseguiti accertamenti più accurati e minuziosi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA