Antonio Ruggeri

Avezzano, inchiesta appalti: il Vaticano indaga sul faccendiere

Per l’accusa Ruggeri ha mascherato tangenti spendendo il nome di una Fondazione romana che aiuta famiglie povere

AVEZZANO. Il Vaticano ha avviato un’indagine interna per verificare i rapporti fra Antonio Ruggeri, l’avezzanese arrestato nell’ambito dell’inchiesta su appalti e mazzette, e una Fondazione romana con cui l’uomo ha collaborato per un paio di anni. Fondazione che anche in Abruzzo aveva lo scopo di tendere una mano alle tante situazioni di povertà e di sofferenza che esistono. Il nome della Fondazione compare in diversi passaggi delle intercettazioni. Come nel caso di un obolo per le opere di bene ai bisognosi destinato alla Fondazione e consegnato, tramite Ruggeri e il costruttore Sergio Giancaterino, al sindaco di Casacanditella, Giuseppe D’Angelo. Consegna avvenuta in un’area di sosta di un distributore di carburante a Tocco da Casauria, nel Pescarese. Il sospetto degli inquirenti è che il nome della Fondazione sia stato solo speso dall’indagato per mascherare il pagamento di tangenti e che questa fosse all’oscuro di tutto. Ma anche la Santa sede sta svolgendo le proprie verifiche. Da ambienti investigativi, si è appreso che il faccendiere marsicano è coinvolto nell’indagine di un’altra Procura italiana per millantato credito e traffico di influenze illecite.
Ruggeri, 68 anni, è stato arrestato insieme ad altre sei persone nell’inchiesta della Procura di Avezzano coordinata dai pm Maurizio Maria Cerrato e Roberto Savelli. Ai domiciliari, oltre al faccendiere, sono finiti gli imprenditori Giancaterino ed Emiliano Pompa, l’ex amministratore delegato del Consorzio acquedottistico di Avezzano, Giuseppe Venturini, il sindaco D’Angelo, il vicesindaco di Canistro, Paolo Di Pietro, e il geometra dell’Aquila, Antonio Ranieri. Le accuse vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, fino alla rivelazione di segreti d’ufficio. Ruggeri, secondo le accuse, è tra i principali protagonisti della vicenda giudiziaria, l’uomo che per l’accusa rappresentava il collante fra gli amministratori pubblici e i costruttori per addomesticare le gare d’appalto. Domani Ruggeri comparirà davanti al gip Francesca Proietti, accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Raffaele Mezzoni. «È molto provato», ribadisce il legale avezzanese, «stiamo verificando gli atti per capire come si sono svolti i fatti e se ci sono e quali sono eventuali responsabilità. Andiamoci cauti con le intercettazioni».
La Procura, intanto, sta indagando anche sul passato di Ruggeri. “L’uomo del Vaticano”, come riportato in diversi passaggi dell’ordinanza di custodia, è da sempre molto vicino al Partito socialista. Nel 2012, alle Comunali dell’Aquila, si è candidato con la lista “Cattolici democratici”. Dal 2007 è componente del consiglio d’amministrazione dell’Istituzione Centro servizi per anziani “Cardinale Corradino Bafile”. Si tratta dell’organismo di gestione autonomo del Comune dell’Aquila, che ha sede al Torrione nella struttura denominata ex Onpi. Dal 1978 al 2000 è stato tesoriere del Tribunale apostolico della Rota romana nella Città del vaticano. E dal 2001 è stato segretario particolare del cardinale Mario Francesco Pompedda, prefetto emerito del Supremo tribunale della segnatura apostolica. Il suo curriculum, stando a quanto ricostruito dalla squadra mobile dell’Aquila, sarebbe stato utilizzato per avere una facile chiave d’accesso nel mondo degli affari e della politica.
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