Avezzano: per ore su una barella, muore pensionato 

Scatta l'inchiesta sull'ospedale dopo la morte di un 73enne di Capistrello. La moglie: «Tragedia dopo un calvario»

CAPISTRELLO. Perde i sensi per due volte, va in ospedale, viene dimesso. Torna dopo qualche giorno, aspetta per ore su una barella e muore dopo un disperato intervento chirurgico all’Aquila. Una vicenda come tante altre capitate negli ultimi anni e che va a riaccendere i riflettori sul pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano. Antonio Rotili, 73 anni, viveva a Corcumello, frazione di Capistrello, con la moglie e un figlio di 17 anni. Dopo un esposto della famiglia, che ravvisa negligenze e parla di caso di malasanità, la Procura di Avezzano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Un fascicolo contro ignoti. Il pm Elisabetta Labanti ha disposto l’autopsia e ieri gli esami sono stati eseguiti dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio. In attesa dei risultati, negli ospedali di Avezzano e dell’Aquila i carabinieri di Capistrello hanno sequestrato le cartelle cliniche del paziente. La famiglia del pensionato di Corcumello è assistita dall’avvocato Moreno Persia.
Domenica 17 marzo il primo malore. Moglie e marito erano tornati a casa dopo una passeggiata in auto quando l’uomo perde i sensi e cade battendo la testa. «Ho contattato subito il 118», racconta la moglie, «nel frattempo mio marito aveva anche vomitato. Poco dopo è arrivata l’ambulanza e alle 16.50 siamo entrati al pronto soccorso dell’ospedale. Sono stati eseguiti degli accertamenti, tra cui la Tac, e intorno alle 20.52 è stato dimesso senza alcuna prescrizione medica. Senza che i sanitari chiedessero, né a me e né a lui, se facesse uso di farmaci. Mio marito da circa sei anni assumeva un anticoagulante e la pasticca per la pressione». Lunedì 18 i coniugi vanno dal medico di base che rileva dei valori anomali della pressione arteriosa. Il 21 marzo, visto che le condizioni di salute non miglioravano, c’è la visita da un cardiologo. Medico che, stando alla denuncia, rassicura il paziente e sua moglie. Sabato 23, all’ora di pranzo, la scoperta più sconcertante: «Sul cuscino del letto, dove mio marito si era disteso, ho trovato tracce di sangue». Un’ora e mezza più tardi i due arrivano al pronto soccorso di Tagliacozzo. «Mi hanno detto di accompagnarlo ad Avezzano ma mi sono rifiutata chiedendo l’utilizzo dell’ambulanza», racconta la donna, «siamo arrivati al pronto soccorso alle 16. Tre ore dopo, non avendo alcuna notizia, sono entrata nel pronto soccorso e con mio grande stupore ho visto che a mio marito non era stata prestata alcuna cura, nonostante i segni di sofferenza. Ho chiesto spiegazioni visto che da diverse ore stava su una barella e mi hanno detto di non iniziare a fare storie. Dopo le mie proteste, di lì a poco una dottoressa mi ha chiamato dicendomi che le condizioni di mio marito erano gravissime e che era stato intubato. Quindi il trasferimento con urgenza al San Salvatore dell’Aquila e un delicato intervento alla testa. Mio marito è entrato in coma e non s’è svegliato più. Mercoledì scorso è morto. Una tragedia dopo un calvario di giorni». I funerali di Rotili vengono celebrati oggi alle 15.30 nella chiesa di Corcumello. Nell’esposto firmato dall’avvocato Moreno Persia si chiede di accertare eventuali negligenze da parte degli operatori sanitari, visto che sono trascorsi dieci giorni tra il primo arrivo in ospedale e il decesso. Negli ultimi anni il pronto soccorso dell’ospedale è stato più volte al centro di polemiche, complici le attese infinite. Un reparto dove il personale è largamente sotto organico rispetto alla mole di lavoro. E con richieste che arrivano da tutta la Marsica.
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