Avezzano, ritrovano libretto al portatore vecchio di 76 anni: «Un tesoro» 

La famiglia si rivolge a due avvocati: era in una banca dal 1941, conteneva mille lire e oggi varrebbe 600mila euro

AVEZZANO. Il libretto al portatore era nel cassetto di un vecchio comò. Dimenticato per 76 anni e mai estinto. Mille lire la cifra “stampata” al suo interno, depositata in una banca. Un conto dormiente che a detta dei legali della famiglia avezzanese che l’ha scoperto può valere un tesoro: 600mila euro. La famiglia chiede indietro la somma di denaro e si è rivolta a due avvocati. Con ogni probabilità, se si tratta di carta straccia lo deciderà un giudice.
Il libretto al portatore era stato aperto nel 1941 in piena Seconda guerra mondiale. Una piccola fortuna per quel tempo e che oggi, con gli interessi, potrebbe valere molto di più.
Una volta fatta la scoperta gli eredi si sono rivolti agli avvocati Stefano Chichiarelli e Federica Federici per capire come possono fare per incassare quei soldi.
«Dai nostri calcoli», affermano i legali marsicani, «risulta che la cifra spettante agli eredi ammonterebbe addirittura a diverse centinaia di migliaia di euro poiché, oltre agli interessi maturati, andrebbe quantificata anche la rivalutazione monetaria».
Casi come questo ce ne sono in tutta Italia e, molto spesso, questi libretti non vengono considerati di valore in quanto “dormienti” ma, anche alla luce delle nuove pronunce giurisprudenziali, sia di legittimità che di merito, gli avvocati ritengono che il recupero della somma sia possibile.
«Per prima cosa, invieremo una raccomandata alla banca per richiedere in via bonaria il pagamento di quanto dovuto e, qualora la risposta fosse negativa, faremo valere i diritti dei nostri assistiti davanti all’autorità giudiziaria», avvertono gli avvocati Chichiarelli e Federici, «in quanto il libretto non risulta estinto e, di conseguenza, la somma ivi contenuta è ancora esigibile».
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