Avviate demolizioni all'ex sede Isef

Ma un'associazione si oppone: è un palazzo vincolato

 L'AQUILA.Uno squarcio nell'edificio di Viale Crispi, ex sede dell'Isef. Lo stabile, danneggiato dal sisma del 2009, è oggetto da giorni di parziali demolizioni. Ma trattandosi di un edificio vincolato, l'associazione Docomomo vuole vederci chiaro e ha scritto alla soprintendenza ai Beni Archittettonici e Paesaggistici d'Abruzzo.  L'edificio, ex Casa della giovane italiana e poi sede dell'Isef e della facoltà di Scienze Motorie, è stato realizzato nel 1934, su progetto di Achille Pintonello. La presidente di Docomomo Italia, l'associazione per la documentazione e la conservazione degli edifici e dei complessi urbani moderni, ha chiesto spiegazioni sui lavori in corso al soprintendente ai Beni Archittettonici e Paesaggistici Luca Maggi e al direttore regionale dell'ente Fabrizio Magani. «Non è chiaro l'obiettivo delle parziali demolizioni in atto», scrive Rosalia Vittorini, «visto che manca in loco qualsiasi indicazione di un cantiere. L'edificio, vincolato, è stato oggetto di numerosi studi condotti a livello nazionale e locale, in particolare dalla facoltà di Ingegneria. E' parte di un patrimonio, quello della città moderna, ampiamente documentato storicizzato, per il quale riteniamo necessario e urgente attivare forme di salvaguardia». La Docomomo, riconosciuta come partner dall'Unesco, ha seguito le vicende del post terremoto nel numero 25 del giornale dell'associazione, dedicato a «L'Aquila città del Novecento», e chiede la «vigilanza sugli interventi da parte degli organi competenti».