Aziende, si torna in centro

Pronte 60 imprese grazie al bando che stanzia 20 milioni a fondo perduto

L’AQUILA. Si torna in centro. Sono una sessantina le aziende pronte a riaprire nel cuore storico della città. Ma occorre stringere i tempi, avverte la Confcommercio, che sollecita la Regione a pubblicare subito il bando “Fare centro”. Dal vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli la buona notizia: il bando uscirà a giorni. Venti milioni di euro, che copriranno circa 400 domande con un finanziamento medio, a fondo perduto, di 50mila euro a beneficiario. Stenta a decollare, invece, il bando sul turismo, che stanzia 12 milioni di euro su due diversi filoni di intervento. Delle 322 domande presentate nel cratere, un centinaio sono state bocciate. Appena 30 quelle ammesse, finora, a contributo. Poche, secondo Lolli, che martedì sarà a Roma per un confronto con Invitalia.

IN CENTRO. «Una sessantina gli imprenditori che hanno manifestato la volontà di ritornare in centro storico, alla luce della possibilità di usufruire dei sostegni previsti». Celso Cioni, direttore regionale Confcommercio, e Roberto Donatelli, presidente dell’associazione, hanno inviato una lettera a Lolli per sollecitare la pubblicazione del bando «per evitare di vanificare le positive aspettative degli imprenditori che, con entusiasmo, immaginano il loro futuro aziendale nel centro urbano aquilano». Confcommercio ha chiesto, inoltre, che vengano inseriti tra i beneficiari anche le associazioni di categoria e gli ordini professionali, grandi attrattori di utenti. «Qualche giorno e il bando verrà pubblicato», assicura Lolli. «Sarà la Regione a gestirlo, per garantire tempi più snelli nell’erogazione dei finanziamenti».

DOMANDE BOCCIATE. Più di una perplessità, invece, relativamente al bando sul turismo, che prevede 9 milioni di euro per la ripresa del turismo nel comuni del cratere, L’Aquila esclusa, e tre milioni di euro per la valorizzazione delle filiere agroalimentari. Nel primo caso, su 322 domande pervenute, Invitalia ne ha bocciate un centinaio, ammettendone finora solo 30 a contributo. In soldoni, non più di 3 milioni di euro impegnati. È andata molto meglio nella filiera agroalimentare, con 103 domande presentate per accedere ai contributi e una spesa prevista di 5,7 milioni di euro, nettamente superiore ai 3 milioni stanziati.

INVITALIA LENTA. «Qualcosa non è andato», dice Lolli. «L’iniziativa sul turismo era determinante per far ripartire il settore. La risposta degli imprenditori è stata importante, ma la gestione da parte di Invitalia ha scricchiolato, con tempi lunghissimi e una percentuale di esclusione delle domande eccessiva. Martedì sarò a Roma per capire l’approccio al bando: non vorrei che Invitalia avesse utilizzato, per investimenti in “de minimis”, quindi inferiori a 200mila euro, lo stesso approccio dei contratti di programma, che valgono milioni di euro. Vorrei capire sulla base di quali criteri sono state respinte le domande». ALTRI 10 MILIONI. «All’Aquila e nel cratere si registra una pesante sofferenza del settore turistico, soprattutto dopo l’ultima emergenza sisma», evidenzia Lolli. «Chiederò che gli ulteriori 10 milioni da aggiugere al pacchetto sul turismo vengano gestiti dalla Regione, non da Invitalia, con modalità più snelle e veloci per favorire la ripresa delle attività turistiche dell’Aquila e dei comuni del cratere, che sono in ginocchio».

SMART E START. Il bando, dedicato alle imprese innovative, gode di una linea di finanziamento di 12 milioni di euro. Appena 33 le iniziative finanziate, per un impegno di spesa che non supera il milione e 600mila euro. Anche in questo caso, le aspettative sono andate deluse. Si tratta di proposte industriali ammesse a finanziamento con credito agevolato, la maggior parte concentrate all’Aquila.

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