Bersani: città abbandonata dal governo

Il leader del Pd a sostegno della Pezzopane: no alla tassa di scopo, i soldi sono nel bilancio

L’AQUILA. «Questo territorio scelga il meglio e noi siamo sicuri che il meglio è Stefania Pezzopane». Così Pierluigi Bersani, segretario nazionale del Pd si è rivolto al suo «popolo» che ieri ha affollato l’auditorium dell’Ance. Un Pd che mostra di credere fortemente nel colpaccio fino a qualche tempo fa messo in dubbio dalla continua presenza all’Aquila del premier Berlusconi nella cui agenda, però, non sembrano finora previste tappe elettorali in Abruzzo.

«I problemi all’Aquila non sono finiti, benché in giro per l’Italia si pensi il contrario» ha aggiunto Bersani. «Bisogna dare forza agli enti locali che non scappano via come ha già fatto il governo. Dico qui quello che già ho avuto modo di dire all’indomani del terremoto: il primo passo va fatto mentre si ha ben chiaro come proseguire il cammino. Cosa che qui non è accaduta. Credo che questo eccesso di volontà rispetto alla spettacolarizzazione di questa vicenda abbia fatto dimenticare al governo come ci si comporta. Questo è l’unico terremoto i cui interventi non sono regolati da leggi nazionali o regionali. Si è andati avanti a colpi di ordinanze e questo è un problema che ora ci ritroviano più di un po’». Quindi la questione della tassa di scopo, chiesta dagli aquilani ma su cui il leader del Pd ha frenato.

«Sono disponibile a tutto» ha chiarito Bersani «però c’è un punto di fondo che ci trova irremovibili. I terremotati dell’Aquila non sono di serie B. Non ricordo tasse di scopo per il Friuli, l’Umbria e le Marche. Le risorse sono sempre state trovate. Conosco bene il bilancio dello Stato per poter affermare che non si stanno chiedendo cose impossibili. Noi» ha aggiunto «non la butteremo in politica, ma ciò non significa non parlare del terremoto». Immancabile il riferimento alla Protezione civile e a Bertolaso. «Non è stata cosa buona confondere il ruolo di capo del Dipartimento con quello di membro del governo. A me piace una Protezione civile che sia organismo dello Stato e non di un governo. Bisogna ripristinare queste regole, altrimenti si ingenera un meccanismo sbagliato».

Poi una battuta sull’inchiesta del G8. «In nome dell’emergenza non si può fare tutto. Se per Berlusconi le intercettazioni sono solo fango, allora può chiamare la Protezione civile». Quindi l’affondo ancora sui problemi locali: dalla zona franca al rilancio delle attività economiche e produttive. E qui il richiamo al disinteresse del governo sul recupero del sito del polo elettronico per il quale, proprio grazie al Pd, c’è la disponibilità di 8 milioni di euro. «È una vergogna che il governo non abbia fatto nulla e che per risolvere la questione debbano scendere in campo Giovanni Lolli e gli enti locali.

Stefania Pezzopane si è detta sicura di bissare la vittoria: «Oggi dobbiamo vincere per la nostra gente. Siamo i soli ad avere la possibilità e la capacità di cambiare registro». Accanto a lei Lolli, il segretario Michele Fina e Franco Marini. In platea tanti sindaci, tra cui Cialente. Bersani ha poi chiuso la serata ad Avezzano con una cena all’Hotel dei Marsi.