Bilancio, tagli ai servizi per quattro milioni

Il Comune pronto ad approvare il documento entro marzo grazie ai trasferimenti dello Stato

L’AQUILA. Quattro milioni di tagli lineari per compensare la diminuita generosità dello Stato che ha trasferito appena 12 milioni rispetto ai 24 del 2015.

Il sindaco Massimo Cialente si appresta a lasciare la cassa piena prima di terminare il suo secondo mandato e di consegnare le chiavi della città al suo successore. Insieme all’assessore Giovanni Cocciante sta per varare una manovra che prevede la decurtazione di quattro milioni di spese. Non sono previsti ulteriori aumenti della tassazione, dopo il rincaro del 20 per cento della tassa sui rifiuti applicato lo scorso anno. La pressione fiscale resterà sostanzialmente invariata con un aumento che riguarderà soltanto alcune categorie, tra attività commerciali e di servizi.

Prevista anche quella che può essere considerata una misura “politica” che prevede il massimo dell’aliquota (pari allo 0,81 per cento) per i locali non locati destinati a ospitare negozi e botteghe. Il discorso del pagamento, che riguarda gli immobili non vincolati, è teso a incentivare il ripristino delle attività commerciali espulse dal centro storico in conseguenza del terremoto di otto anni fa.

Il bilancio di previsione del Comune dell’Aquila, nel suo complesso, alla fine supererà quota un miliardo. Negli ultimi anni far quadrare i conti è stato un vero problema, a causa della disastrosa situazione determinata dagli effetti del terremoto. Nel 2015, per poter coprire le minori entrate a fronte delle maggiori spese, il governo centrale ha iniettato nel bilancio del Comune dell’Aquila 24 milioni di euro, che l’anno scorso sono diventati 16 e quest’anno 12.

La mannaia, almeno stando alle promesse degli amministratori, non dovrebbe abbattersi sul settore sociale mentre nessun altro servizio sarà risparmiato. La situazione della riscossione migliora, ma non è ancora tornata a pieno regime. Del resto, nelle (ancora tante) case inagibili l’Imu fu fissata al 50 per cento. E non si riscuote la Tari. A mano a mano che le abitazioni vengono riabitate dai proprietari si allarga la platea dei contribuenti. Quest’anno forse per la prima volta il bilancio non sarà approvato sotto l’ombrellone. Cialente e i suoi puntano a votarlo entro marzo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA