Bimbo nasce morto, esposto in Procura

Tragedia all’ospedale di Avezzano, i genitori chiedono di accertare eventuali responsabilità da parte dei medici

AVEZZANO. Si aspetta il sorriso della vita, ma partorisce un bimbo morto. Dalla gioia all’incubo: cambia così la vita di due giovani genitori che hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica di Avezzano per chiedere di accertare eventuali responsabilità da parte dei medici. L’episodio è avvenuto all’ospedale di Avezzano. Alle 2.15 del mattino di martedì una mamma avezzanese di circa 30 anni, incinta di nove mesi, si presenta in ospedale con le contrazioni. I medici decidono di praticare il parto cesareo alle nove del mattino, ma il piccolo nasce morto. Una tragedia immensa quella vissuta da una giovane coppia di Avezzano, che per ora preferisce mantenere l’anonimato, ma desidera che la loro tragedia venga resa nota. Proprio quando il loro sogno stava per realizzarsi con la nascita di un bimbo, tutto si è trasformato in tragedia. La donna, incinta di nove mesi, avrebbe dovuto finire il tempo di gestazione domenica. E invece l’altra notte, subito dopo le due, ha iniziato ad avere le contrazioni. Accompagnata dal marito in ospedale, alle tre è stata ricoverata. Stando all’esposto, dopo la prima visita, il medico di turno non ha riscontrato alcuna anomalia nello stato di salute della donna e del bambino, così ha rassicurato il compagno dicendogli di tornare a casa, perché tanto per il parto ci sarebbe voluto ancora del tempo. Il battito del bambino era regolare e così il papà, che aveva richiesto esplicitamente di voler assistere al parto, è tornato a casa. Ma poi, alle sei, è arrivata la chiamata della sua compagna che gli chiedeva di tornare da lei, perché accusava forti dolori. L’uomo è così arrivato in ospedale e alla donna è stato praticato un nuovo monitoraggio. A quel punto lo stesso medico ha dichiarato che si trattava di contrazioni da parto. Da lì è iniziato un vero e proprio calvario. Con la giovane che ha iniziato a vomitare di continuo. L’infermiera le ha detto che non poteva farle un altro monitoraggio per via del vomito. Come si legge dall’esposto presentato in Procura dal compagno della donna, è stato lui poi a richiamare l’infermiera quando la donna ha smesso di vomitare. «Ma nessuno è intervenuto fino a quando, alle 8, è passata nel corridoio un’infermiera di nostra conoscenza». E come denuncia il giovane, ha capito che la donna era pronta a dare alla luce il bambino o e doveva essere portata con urgenza in sala parto. A quel punto il medico ha proceduto con un’ecografia da cui, alla presenza del padre, è stato dichiarato che il bambino non aveva più battito. E così si è proceduto con il cesareo. Ma ormai era troppo tardi. Il bimbo era già morto. La donna, sotto choc, è stata subito portata in rianimazione, dove è rimasta per diverse ore. I due giovani si sono rivolti all’avvocato Andrea Cascianelli, che ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Avezzano. (m.t.)

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