ispezione dopo le proteste 

Blitz dei 5 stelle a Oncologia Fedele: «Gravi carenze»

SULMONA. Gli esponenti del Movimento 5 Stelle tornano a verificare lo stato in cui versa l’ospedale di Sulmona. Lo avevano fatto durante le elezioni regionali e lo hanno rifatto l’altro giorno...

SULMONA. Gli esponenti del Movimento 5 Stelle tornano a verificare lo stato in cui versa l’ospedale di Sulmona. Lo avevano fatto durante le elezioni regionali e lo hanno rifatto l’altro giorno presentandosi a sorpresa nel reparto di oncologia finito nei giorni scorsi alla ribalta delle cronache, dopo che alcuni pazienti sono stati rimandati a casa per mancanza dell’unico medico in servizio assunto dall’Asl con un contratto a tempo determinato. La delegazione composta dalla senatrice Gabriella Di Girolamo e dal consigliere regionale Giorgio Fedele si è intrattenuta a lungo con il personale e con i pazienti del reparto di onco-ematologia chiedendo informazioni approfondite sui disagi che attualmente colpiscono il reparto a tutto danno dei pazienti. Un solo medico e per giunta precario con contratto a tempo determinato in scadenza a giugno 2019. Con lui 3 infermieri e 2 operatori. «La carenza di personale negli ospedali abruzzesi è un problema che diventa una vera e propria emergenza in reparti come quello di oncologia, in cui la figura del medico è associata a patologie che rendono il rapporto di fiducia tra personale e pazienti parte stessa della terapia», afferma Fedele, «il reparto di oncologia di Sulmona lavora su circa 140 somministrazioni al mese. Un numero molto alto che costringe medico, infermieri e operatori socio sanitari a prendersi grandi responsabilità pur di portare avanti il reparto con efficienza. Anche sulla dotazione strumentale abbiamo dovuto constatare una carenza. Un solo letto elettrico ospedaliero per i pazienti non autosufficienti che eseguono le terapie e poche poltrone per la chemio tra l’altro per la maggior parte donate da volontari e non acquistate dall’Asl. La visita ha palesato la scarsa programmazione sanitaria in Abruzzo», conclude Fedele, «che si traduce in disservizi e carenze per i cittadini». (c.l.)
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