Borgorose, picchiata per vendetta da cinque donne 

Lite per un amore conteso. Una 36enne di Torano finisce al pronto soccorso: «Ho difeso un’amica, mi hanno attirata in una trappola»

BORGOROSE (RIETI). È finita al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila raccontando di essere stata circondata, aggredita e picchiata da cinque ragazze. Con l’unica colpa di avere difeso una sua amica. La 36enne di Torano, frazione di Borgorose, paese a pochi chilometri dalla Marsica, ha riportato un trauma cranico e diverse ferite medicate con nove punti di sutura. Dieci i giorni di prognosi, al momento.
Sull’accaduto sono state presentate delle denunce ai carabinieri e alla Procura dove la donna si è rivolta, assistita dall’avvocato Federica Federici del Foro di Avezzano. «Mi hanno teso un vero agguato», ha raccontato la 36enne, ancora sotto shock. Tra l’amica dell’aggredita e una delle giovani presunte protagoniste dell’aggressione ci sarebbero vecchi dissapori. Tutto per un giovane conteso che avrebbe avuto una relazione con entrambe. La 36enne ha raccontato di un primo “contatto” all’interno di un bar.
«Una delle giovani», è quanto riportato nella denuncia, «da circa un anno ha atteggiamenti di sberleffo e quasi persecutori nei confronti della mia amica. Prima siamo state seguite e nel bar sono stati assunti atteggiamenti provocatori nei nostri confronti. Ci è stato impedito di uscire dal bagno. Una volta fuori dal locale, una delle giovani si è avvicinata e l’ho respinta. Si è buttata a terra lamentando di essere stata aggredita, cosa non vera. Ma non è finita. Poco dopo ho ricevuto una telefonata e mi è stato detto di raggiungere l’esterno di un bar per un chiarimento. Cosa che ho fatto».
A questo punto sarebbe avvenuta l’aggressione. «Siamo arrivate, io e la mia amica», ha proseguito la donna nella denuncia, «da un’auto parcheggiata sono scese rapidamente cinque ragazze. Una ha bloccato la mia amica, le altre quattro si sono dirette verso di me. In tre mi hanno retto e un’altra ha iniziato a colpirmi con pugni sul volto. Sono scappate lasciandomi sanguinante a terra. Sono stata attirata con l’inganno in una trappola».
L’avvocato Federici chiede alla Procura che vengano adottati tutti gli opportuni provvedimenti affinché le presunte autrici dell’aggressione non possano avvicinarsi alla sua assistita, né possano contattarla in alcun modo.
«Ho paura di uscire di casa e non riesco più a dormire», ha sottolineato la denunciante, «temendo per la mia incolumità in considerazione della premeditazione e della ferocia con cui è stata attuata l’aggressione fisica».
Nelle denunce sono stati allegati i referti del pronto soccorso dell’ospedale dell’Aquila e alcune foto delle ferite riportate dalla 36enne. (r.rs.)
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