Caos depuratori, vertice in Regione sui fondi comunitari 

Il Cam rischia di perdere i finanziamenti per gli impianti E l’Unione europea avvia la procedura d’infrazione

AVEZZANO. Sul pasticcio del sistema depurativo di Avezzano dove, nonostante due impianti, con le piogge parte dei liquami finisce nei fossi fucensi, mentre i fondi europei datati 2007/2013 e Masterplan 2014/2020 giacciono nei cassetti e Bruxelles ha aperto la procedura d’infrazione, la Regione – artefice del caos generato dal governo Chiodi con l’affidamento del depuratore di strada 2 all’Arap annullato dalla Corte costituzionale – prova a mettere una toppa al “maleodorante” problema sul quale ha acceso i riflettori la Procura della Repubblica. Per cercare il bandolo dell’aggrovigliata matassa, che ha prodotto quintali di carte e contenziosi, mentre il passaggio del depuratore di strada 2 dall’Arap al Cam, messo nero su bianco a dicembre, si è arenato, il direttore regionale del servizio di gestione e qualità delle acque, Pierpaolo Pescara, ha convocato una riunione urgente (oggi alle 10.30 a Pescara) chiamando al tavolo Arap, Cam, Ersi, Comune di Avezzano ed ex Ato, nonché i colleghi, Emanuela Grimaldi ed Emidio Primavera.
Alla base dell’incontro i programmi di intervento comunitari rimasti al palo che dovevano «risolvere le criticità del sistema depurativo fognario di Avezzano», definiti da Pescara «di assoluta importanza in termini di protezione e tutela ambientale». Una frase forte che cozza con le lungaggini di una vicenda che ha dell’assurdo poiché, come è stato ribadito in più occasioni da amministratori e associazioni, «nonostante lo stop imposto dalla Corte costituzionale alla legge del governo Chiodi che affidava la gestione del nuovo depuratore all’Arap, la questione continua a trascinarsi mentre i fondi mirati ad ammodernare gli impianti e a mettere fine agli sversamenti dei liquami nei fossi del Fucino rischiano di fare marcia indietro».
Urge, quindi, chiudere in fretta la doppia gestione fuori legge per uniformare il sistema di depurazione di Avezzano e non perdere i fondi concessi al Cam per ammodernare Pozzillo messi in stallo dopo l’appalto. Il rischio, quindi, è che nascano nuovi contenziosi, mentre il sistema depurativo doppio non assolve al compito, con buona pace della tutela della salute e dell’ambiente. Il trasferimento dell’impianto di strada 2 al Cam ha mosso i primi passi il 28 dicembre, quando ci fu il sopralluogo dei vertici dei due enti, dove furono tracciate le linee guida del passaggio, che avrebbe messo finalmente la parola fine a quel pasticcio: dieci mesi, però, non sono bastati per passare alla gestione in linea con la legge nazionale. Al tavolo di oggi a Pescara, dove il Consorzio acquedottistico dovrebbe essere rappresentato dal presidente, Manuela Morgante e dal consigliere di gestione, Flavio De Luca, il compito di chiudere la partita.
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