Casa di riposo, futuro incerto

Fontecchio, dopo l’arresto dei gestori i sindacati temono per l’occupazione

L’AQUILA. Anche se con qualche giorno di ritardo, saranno pagati gli stipendi ai 40 lavoratori della residenza per anziani Casa Serena Santa Maria della Pace, salita alla ribalta delle cronache per l’arresto dei gestori della struttura, i coniugi Piero Melonio e Gilda Bernabei, accusati di essersi impossessati di circa 2 milioni di euro appartenenti ai vecchietti ospiti della casa di riposo di Fontecchio. Tra i dipendenti c’è preoccupazione per il futuro, visto che il 31 dicembre scadono i contratti di solidarietà. E c’è preoccupazione anche per le persone assistite, che attualmente sono meno di 80. Per questo la Uil sollecita l’intervento delle istituzioni: «Stiamo seguendo la vertenza occupazionale», spiega Antonio Ginnetti della Uil-Fpl, «ma, alla luce della recente vicenda giudiziaria, serve l’impegno della politica, perché il caso diventa sociale. Per ora, dopo aver contattato a vuoto l’amministratore Sandro Battista, che di fatto è il nuovo gestore della struttura, siamo comunque riusciti a sapere che gli stipendi ai 40 dipendenti saranno pagati con qualche giorno di ritardo, all’inizio di novembre. L’attività lavorativa prosegue. Ma il futuro resta incerto. La residenza per anziani era in crisi economica già da un paio d’anni, a causa della riduzione del numero degli ospiti da 120 a meno di 80. E per evitare esuberi tra il personale si era fatto ricorso all’ammortizzatore sociale, con l’attivazione dei contratti di solidarietà prossimi alla scadenza. Ci eravamo già mossi, con il segretario della Cisl Maurizio Testoni, per capire cosa fare in vista del 31 dicembre. Finora, a tenere a galla la struttura, sono stati gli ammortizzatori sociali. Ma l’arresto ha complicato la situazione. Per questo attendiamo di incontrare l’amministrazione: il tavolo dovrebbe esserci a breve e in quella sede chiederemo garanzie». C’è poi la questione degli anziani ospiti: «Dopo il sisma la casa di riposo era piena», aggiunge Ginnetti, «e poi il numero dei vecchietti è sceso. Con tutto quello che è successo, potrebbe esserci un ulteriore calo».

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