Case e Map, canoni più alti e lotta agli oltre 400 abusivi 

Il punto sugli alloggi provvisori post-sisma dove vivono ancora 12mila persone Oltre 700 nuclei familiari non rispondono al censimento. Il nodo delle bollette

L’AQUILA. Lotta agli abusivi e rialzo dei canoni di compartecipazione per i nuclei familiari con Isee tra 7 e 10mila euro. Sono le nuove misure che la giunta comunale intende adottare nella gestione del Progetto Case e dei Map. Ad annunciarle è stato l’assessore comunale con delega all’Assistenza alla popolazione Francesco Bignotti, nella commissione consiliare Garanzia e controllo convocata per discutere della tanto contestata sospensione del bando di housing sociale approvato dalla passata amministrazione. Bando a cui avevano risposto quasi 1200 nuclei familiari, ma che il sindaco Pierluigi Biondi, lo scorso 3 novembre, bloccò con una lettera inviata all’allora dirigente del settore Politiche sociali Dania Aniceti, con la motivazione che, tra quanti avevano fatto domanda per un alloggio, c’erano troppi stranieri.
Un atto, hanno sottolineato Angelo Mancini e il presidente della commissione Americo Di Benedetto, irrituale dal punto di vista giuridico. Un sindaco e una giunta, hanno osservato i due consiglieri di opposizione, parlano attraverso atti amministrativi, tramite ordinanze e delibere, non con lettere interne. «I bandi sono materia dei dirigenti», ha detto Mancini, che ha invitato Di Benedetto a presentare anche un esposto in Procura. «Un sindaco non può interrompere una procedura ancora in corso». Attualmente, nel Progetto Case e nei Map, risiedono circa 12mila persone. Tolti i proprietari con casa ancora inagibile, tutti gli altri pagano un affitto, chiamato canone di compartecipazione, calcolato in base all’Isee. Con i soldi riscossi, il Comune dovrebbe coprire le spese di gestione e manutenzione. Secondo Bignotti, però, in base a una ricognizione fatta di recente dagli uffici, tra i nuclei affittuari ce ne sono troppi, più di mille, che pagano canoni troppo bassi, inferiori ai 50 euro mensili. Sono le persone con fragilità sociali, quelle con Isee compreso tra i 7 e 10mila euro. Per loro, ha annunciato l’assessore, ci sarà un lieve adeguamento: «Parliamo di pochi euro in più al mese. È una scelta impopolare ma va fatta, anche se ancora stiamo valutando come intervenire sulle varie fasce».
Il pugno duro, invece, sarà usato contro gli oltre 400 abusivi che continuano a vivere tra Case e Map pur non avendone più diritto, avendo perso, nel frattempo, i requisiti. «Abbiamo appena fatto un censimento al quale, però, non hanno risposto oltre 700 nuclei. Stiamo ancora facendo un’analisi, ma laddove verrà riscontrata un’assenza di requisiti per la permanenza agiremo con fermezza». Secondo l’opposizione, tuttavia, la riscossione dei canoni è un falso problema. La vera emergenza per le finanze comunali sono i crediti accumulati per il mancato pagamento, da parte degli assegnatari, dei consumi di luce e gas.
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