il caso

Castel di Sangro, colta da emorragia non trova l'ambulanza

La donna era a Roccaraso quando ha avuto un aborto spontaneo: l'ambulanza è dovuta partire da Sulmona ed è arrivata all'ospedale dopo due ore e mezza

SULMONA. Non trova l’ambulanza disponibile e rischia di morire per improvvisa emorragia causata da un aborto spontaneo. A salvarla sono stati i medici del reparto di Ginecologia insieme a quelli del centro trasfusionale dell’ospedale di Sulmona dove la donna è arrivata dopo due ore e mezza e in condizioni gravissime. E’ il tribunale del malato che rende nota la notizia denunciando il grave episodio che si è verificato nell’ospedale sangrino. Quando si è sentita male la donna si trovava a Roccaraso, ma una volta arrivata in ospedale nella vicina Castel di Sangro non ha trovato un'ambulanza che l'accompagnasse nella struttura ospedaliera di Sulmona, più attrezzata per le emergenze. Da qui, perciò, è partita un'ambulanza che, prelevata la paziente a Castel di Sangro, l'ha riportata nel nosocomio peligno, dove è arrivata con una gravissima anemia ed è stata quindi sottoposta a trasfusione. «Il caso riaccende i riflettori sulla gestione delle emergenze-urgenze nell'Abruzzo interno - dichiara Edoardo Facchini, responsabile regionale del Tribunale del malato - alle prese con una spoliazione di reparti e servizi che stanno mettendo a repentaglio la vita delle persone che vivono o transitano in questo territorio. L'ospedale di Castel di Sangro, così com'è strutturato, con carenza di personale e mezzi di soccorso, non è un ospedale. Quello di Popoli è stato smantellato e su quello di Sulmona è in atto un pericolosissimo ridimensionamento sia nei reparti sia nei servizi». Dalla Asl fanno sapere che si è trattato di un evento straordinario che si verificherebbe una volta ogni due anni. «Non è vero che all’ospedale di Castel di Sangro non ci fosse un’ambulanza disponibile poiché il mezzo era contemporaneamente impegnato in un trasferimento urgente ad Avezzano di un paziente con ictus», dice il direttore del servizio 118 della Asl 1 Abruzzo, Gino Bianchi, intervenendo sul caso. «C'è stata una contemporaneità di eventi che a Castel di Sangro si verifica in media una volta ogni 2 anni. Peraltro - aggiunge Bianchi - nonostante il simultaneo impegno dell'ambulanza del 118 in direzione Avezzano, da Sulmona è egualmente partito un nostro mezzo che ha prelevato la donna da Castel di Sangro e l'ha portata nell'ospedale peligno dove l'utente è stata trattata senza conseguenze per la sua salute». (c.l.)

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