Cgil e scuola insieme per la salvaguardia delle zone interne

L’AQUILA. Flc-Cgil e Cgil ribadiscono la «necessità di interventi mirati e strategici sulle aree interne, che sono patrimonio sociale e culturale di un territorio, altrimenti, condannato a subire un...

L’AQUILA. Flc-Cgil e Cgil ribadiscono la «necessità di interventi mirati e strategici sulle aree interne, che sono patrimonio sociale e culturale di un territorio, altrimenti, condannato a subire un inesorabile spopolamento».
È quanto emerso nell’incontro della Cgil con gli studenti del territorio aquilano, per promuovere e parlare della Costituzione. L’iniziativa, in collaborazione con la casa editrice Textus, è stata arricchita dalla presenza del professor Lucio Scenna, che ha dialogato con le scolaresche con professionalità e competenza, adeguando temi e linguaggi non facili alla comprensione della platea di ragazzi e ragazze con cui ha interloquito. Le scuole coinvolte sono state la scuola secondaria di primo grado di Montereale, quella di Castelvecchio Subequo e quella di San Demetrio ne’ Vestini. L’iniziativa era rivolta alle terze classi alle quali, donando il volume “Le Costituzioni Italiane 1796-1948”, edizioni Textus, la Cgil ha voluto «augurare un futuro percorso di studi e di vita all’insegna dei valori costituenti della Repubblica. La Costituzione in cui Giuseppe Di Vittorio riconosceva il segno di “...una tappa storica nella vita di un popolo, che pur ispirandosi alla realtà, deve proiettarsi nell’avvenire…”», sostengono i sindacalisti Cgil Miriam Anna Del Biondo e Francesco Marrelli, segretario generale provinciale, «rappresenta lo strumento di azione democratica più utile per contrastare con fermezza i rigurgiti di triste memoria a cui purtroppo assistiamo in questi giorni. Gli incontri di questi tre giorni hanno confermato l’importanza che riveste la scuola nelle aree interne del nostro territorio, dove, come più volte affermato, finisce per rappresentare un presidio sociale e culturale da mantenere anche con azioni sinergiche tra i diversi agenti del territorio. È in un territorio colpito così duramente da incuria politica, da terremoti (ricordiamo che la scuola di Montereale insiste su ben due crateri sismici) e da abbandono, che la scuola finisce per assumere i tratti di una comunità resistente. Parametri numerici stabiliti per tutto il territorio nazionale, dovuti alla necessità di ridurre i costi e non a ragionate e condivise scelte pedagogiche e didattiche, hanno portato negli anni all’impoverimento di quella scuola dove, lavorando con piccoli numeri, si raggiunge un’alta qualità dell’insegnamento».