Chieti, pedopornografia: insegnante di musica arrestato

Docente a Pescara, trovati nel computer più di 5.600 video e 130 mila immagini pornografiche, anche di minori coinvolti in attività sessuali con adulti e foto di una delle allieve. Fra le foto quelle di Yara Gambirasio

PESCARA. Maestro di musica a Pescara trovato in possesso di una ingente quantità di materiale pedopornografico. La polizia postale lo ha arrestato in esecuzione della misura cautelare ai domiciliari dal gip del Tribunale dell'’Aquila.

Gli agenti ndel Compartimento Abruzzo di Pescara avrebbero rinvenuto nel suo computer più di mille file su minori, anche in tenera età, coinvolti in attività sessuali con adulti. In casa dell’uomo, residente in un comune della costa in provincia di Chieti, è stata trovata anche una fotografia di una delle allieve del corso di musica. Per l’insegnante sono stati disposti i domiciliari con l’obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria e di non avere contatti telefonici o telematici con persone diverse dai familiari conviventi. La misura si è resa necessaria per quella che gli inquirenti hanno definito una “spiccata inclinazione pedofila” e anche per il lavoro dell’uomo che lo metteva in costante contatto con minorenni.

C'erano anche foto "innocenti" dei suoi allievi e perfino alcune immagini, scaricate dal web, di Yara Gambirasio tra i file trovati sul computer di un uomo arrestato stamani dagli agenti del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Abruzzo di Pescara perché trovato in possesso di una ingente quantità di materiale pedopornografico. Ai domiciliari, in esecuzione della relativa ordinanza, è finito un 49enne residente in un centro del litorale abruzzese che, oltre a dare lezioni private, insegnava in una scuola di musica di un comune del Pescarese. Su hard disk e supporti informatici, gli agenti della Polpost, diretti dal vicequestore Elisabetta Narciso, hanno trovato circa 5.600 video e 130mila immagini pornografiche, di cui 1.075 pedopornografiche. Trovate inoltre delle foto di alcuni allievi dell'uomo. Al momento della perquisizione è emerso che l'insegnante aveva eseguito dei backup e compresso i dati, ma gli accertamenti della Polpost hanno comunque consentito di recuperare il materiale. Emerse inoltre numerose conversazioni su Skype con altri soggetti con cui l'uomo si scambiava immagini e video pedopornografici. Gli accertamenti nei confronti del 49enne erano scattati a dicembre, nell'ambito di una più ampia indagine partita da Milano. La misura restrittiva - emessa dal gip dell'Aquila Guendalina Buccella su richiesta del sostituto procuratore Roberta D'Avolio - si è resa necessaria per la spiccata inclinazione pedofila e per l'attività lavorativa dell'uomo, costantemente a contatto con minori. Il 49enne ha l'obbligo di non avere contatti telefonici o telematici con persone diverse dai familiari conviventi. Le indagini proseguono, anche per svolgere accertamenti sulla sua rete di contatti.