«Cialente accusa noi di colpe che sono sue»

Il primo cittadino ha attaccato il centrodestra e i ricchi aquilani che non pagano Pellegrini (Comitato domiciliati Case): argomentazioni assolutamente ridicole

L’AQUILA. «La peggiore offesa il sindaco la fa nei confronti delle persone più deboli, che fino a oggi hanno abbozzato in silenzio di fronte alle sue angherie solo perché impossibilitate a ricorrere in giudizio da soli». Non usa giri di parole la referente del comitato “Domiciliati del Progetto Case” Andreina Pellegrini, una delle più battagliere antagoniste del sindaco Massimo Cialente («che mente sapendo di mentire») nella sua strenua difesa del metodo di pagamento al metro quadrato dei consumi del metano nel Progetto Case. Venerdì, in una conferenza stampa nata, nelle intenzioni del sindaco, proprio dall’esigenza di tacitare la massiccia operazione di raccolta firme che i vari comitati del Progetto Case stanno portando avanti, Cialente aveva alzato l’indice contro gli aquilani «che guadagnano migliaia di euro al mese e che non vogliono pagare le bollette» mettendo, così, in difficoltà il Comune che deve incassare almeno 5 milioni di euro. A tal proposito, proprio alcuni firmatari del ricorso fanno notare che «la conferenza stampa è stata organizzata per indurre un po’ di gente a dissociarsi dall’iniziativa», questa è la denuncia che si legge sui social. «Cialente ha una crisi sociale non risolta, perché non affronta il problema e una volta se la prende con i poveri, poi con la nobiltà. Adesso con la borghesia...», commenta Pellegrini, alla quale fa eco anche quella destra chiamata in causa venerdì dal sindaco. «Cialente si dimostra ridicolo e inadeguato nelle argomentazioni che adduce per discolpare se stesso e a livello politico e amministrativo nella gestione di quello che sta diventando il più grande buco nero della storia del Comune», scrive in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Guido Quintino Liris, attaccato insieme alla senatrice Paola Pelino. «Cialente ha sbagliato tutto dall’inizio», aggiunge Liris. «Ricordo che a fine 2009 il consiglio comunale decise di cominciare da subito a far pagare gli affitti e le utenze, ma Cialente non volle perché doveva affrontare le elezioni del 2012».

«Il Comune non è stato in grado di fare i giusti conteggi e non lo è ancora oggi. E infatti con i soldi residui del ricorso regaleremo al primo cittadino un pallottoliere per imparare a far di conto», dice ancora Pellegrini, che attacca: «Cialente ha sempre fatto pressione sui più deboli, coloro che non hanno gli strumenti economici e le conoscenze giuridiche per difendersi, mentre i professionisti che lui colpevolizza sono coloro che possono ricorrere a un avvocato. Si ha l’impressione che le persone siano costrette a pagare quasi sotto ricatto». I comitati del Progetto Case andranno avanti per la loro strada legale, assistiti dall’avvocato Fausto Corti, forti di 800 firme raccolte per il ricorso. Anche Corti, tirato in ballo da Cialente, chiede: «I ricchi che non pagano? Per quanto mi riguarda sulla vicenda bollette io conosco solo persone povere, tra cui mamme con figli con problemi di disabilità che non sanno come andare avanti». La battaglia legale si annuncia senza esclusione di colpi. «In giudizio vinceremo», dice con sicurezza Pellegrini, «visto che c’è una sentenza del tribunale che dice che le bollette fino al 2014 erano un acconto chiesto dal Comune e che poi si sarebbe dovuto pagare a consumo. Invece, negli ultimi acconti, è stato riproposto il ritorno al metro quadrato perché non si è in grado di fare i conti. Chiederemo la responsabilità personale del sindaco: dalla nostra ci sono decine di lettere che dimostrano che noi, da sempre, chiediamo il corretto conteggio».

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