Il settore è ormai soffocato sia dalla grande distribuzione che dall’enorme carico fiscale

Commercio, grido d’aiuto

Donatelli: abolire o ridurre le tasse per le piccole attività

AVEZZANO. «Bloccare le autorizzazioni alle grandi strutture di vendita e tagliare l’Ici ai piccoli commercianti». È la richiesta avanzata dalla Confcommercio ai sindaci dei comuni marsicani per far fronte alla crisi di negozi e piccole attività. Il rischio, secondo l’associazione di categoria, è la scomparsa di queste realtà.

Una richiesta perentoria, quella avanzata dal presidente della Confcommercio, Roberto Donatelli, a sindaci marsicani, Regione e Provincia. Un’iniziativa necessaria, secondo l’associazione di categoria, per scongiurare la chiusura delle piccole attività.
«Il fenomeno della desertificazione delle attività commerciali nei piccoli Comuni e nei centri urbani», ha dichiarato Donatelli, «è ormai cosa nota. Si tratta di negozi soffocati sia dalla concorrenza impari delle grandi strutture di vendita esistenti sul territorio, sia dall’enorme carico fiscale. In questo periodo di crisi economica, finanziaria e occupazionale - aggravato in Abruzzo dal terremoto - è indispensabile bloccare» ha spiegato il presidente della Confcommercio «le autorizzazione alle grandi strutture di vendita e alleggerire il carico fiscale delle piccole imprese commerciali se si vuole evitare la loro progressiva scomparsa».

In sostanza, la Confcommercio ha chiesto a tutti i sindaci della Marsica di azzerare o ridurre Ici, Tosap e Tarsu ai piccoli esercenti.
«Con il mantenimento di tali attività», ha aggiunto Donatelli, «viene svolta non solo una funzione economica ma anche sociale, soprattutto per gli anziani che non possono spostarsi facilmente con mezzi propri».
Secondo la Confcommercio, la scomparsa di una consistente fetta di piccoli esercizi commerciali ha portato allo svuotamento dei centri minori, all’impoverimento dei centri storici, nonché a un maggiore caos della circolazione sulle importanti arterie di collegamento, specie tra centri urbani e le zone dove sono nate le grandi strutture di vendita. Il tutto con conseguenti riflessi negativi sulla vita dei centri abitati.

Nei giorni scorsi era scoppiata la protesta dei commercianti del centro a causa di un’ordinanza del sindaco di Avezzano, Antonio Floris, che disponeva l’apertura domenicale, e nei giorni festivi, di supermercati e centri commerciali, con l’obiettivo di far fronte alla crisi economica e occupazionale incentivando i cittadini ad acquistare di più. Il provvedimento del sindaco consente anche ai negozi della media e grande distribuzione di poter rimanere aperti tutti i giorni festivi fino a nuova disposizione.
I negozi di vicinato, ovvero quelli al di sotto dei 250 metri quadrati, potevano già aprire anche la domenica senza bisogno di deroghe.
Il nuovo provvedimento servirà alle grandi aziende addette al commercio. Quelle che finora dovevano rispettare un calendario che prevedeva un massimo di 34 domeniche di apertura su un totale di 55.