ControSenso chiude i battenti con i big

Va in archivio il Festival della comunicazione con grandi firme a confronto su temi di attualità

AVEZZANO. Un laboratorio di idee, e un focus sui diversi aspetti della comunicazione oggi, dai social agli e-book, dai temi più scottanti degli ultimi tempi, fino alle inchieste giornalistiche dell’anno, con i protagonisti. Tutto questo è stato il Festival della comunicazione “ControSenso”, una tre giorni ricca di appuntamenti con oltre 1.200 presenze, 70 ospiti, esponenti del mondo della comunicazione, del giornalismo, della politica e dei new media. Un evento distribuito in diverse prestigiose location di tre comuni marsicani: Avezzano, Tagliacozzo e Sante Marie. La manifestazione è entrata nel vivo già dai primi incontri con il rapporto tra social e Medio Oriente. Luigi Vicinanza (già direttore del Centro e dell’Espresso) e il senatore Gaetano Quagliariello hanno parlato della riforma costituzionale, mentre Nello Trocchia e Primo Di Nicola delle inchieste giornalistiche. E poi ancora Carlo Paris, di Raisport, Diego Fusaro, Vladimir Luxuria, Enrico Papi, il presidente del Fatto quotidiano, Antonio Padellaro, l’attore Lino Guanciale fino al caso giornalistico dell’anno, “Vatileaks” con Emiliano Fittipaldi dell’Espresso. Il festival si è chiuso, come da tradizione, con l’intervista al presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Incalzato dai giornalisti Domenico Ranieri,Stefano Dascoli e Marianna Gianforte, D’Alfonso ha affrontati i temi più scottanti per l’Abruzzo come infrastrutture, trasporti e Masterplan. Il presidente, dopo aver descritto il Festival ControSenso come «uno dei quattro eventi regionali che creano cultura e idee», ha spiegato come sarà l’Abruzzo del domani. «Il Masterplan», ha detto, «sarà una vera rivoluzione e produrrà occupazione». Ha poi parlato, tra le altre cose, di trasporti. Sull’aeroporto ha affermato che «ha capacità di svilupparsi, ma ha anche bisogno di numeri». Così come l’autostrada, che per D’Alfonso «oggi vive in una condizione di stress strutturale e non ha i parametri di sicurezza», aggiungendo che «bisogna applicare il tax credit, cioè si devono fare dei lavori senza diminuire le bellezze e mantenendo entro il 2 per cento l’aumento».