D’Alfonso: arrivano gli imprenditori 

Incontro del presidente della Regione con l’ad neroverde: prima però ci vogliono i documenti

L’AQUILA. Luciano D’Alfonso vuole salvare L’Aquila Rugby, come ha fatto con il Pescara Calcio e la pallanuoto pescarese quando era sindaco del capoluogo adriatico. E porterebbe all’Aquila imprenditori anche da fuori provincia – Pescara, Chieti – per dare una mano al rilancio del rugby aquilano.
Ieri pomeriggio il presidente della Regione, insieme al suo vice, Giovanni Lolli, ha incontrato a Palazzo Silone Luigi Fabiani, in veste di amministratore delegato dell’Aquila Rugby Club. Del mondo imprenditoriale aquilano c’era soltanto Carlo Imperatore, direttore di Confindustria, mentre per il Comune dell’Aquila l’assessore allo Sport Alessandro Piccinini, e il presidente della Provincia, Angelo Caruso.
D’Alfonso ha detto a chiare note che si tratta di un intervento una tantum, ovvero straordinario. Nel senso che ha capito che il rugby per L’Aquila è un valore identitario e, quindi, la Regione non interverrà per aiutare altre discipline, che comunque hanno accesso a canali diversi per eventuali contributi.
Durante l’incontro, durato quaranta minuti (come il tempo di una partita di rugby, senza extra time...), D’Alfonso ha chiesto a Fabiani di mettere nero su bianco la situazione debitoria della società. Secondo l’ad neroverde, il debito non sarebbe di 940mila euro, come invece rilevato dal Comitato dei garanti costituito dal sindaco Pierluigi Biondi, ma tra i 600 e i 700mila euro. Parte dei quali – quelli relativi ai 210mila euro vantati dalla Polisportiva L’Aquila Rugby di Vincenzo De Masi – il vicepresidente Lolli ha detto che possono essere coperti da un intervento della Regione tramite il ripristino della legge 40 sui contributi per le società sportive, legati all’impiantistica. La Polisportiva è ancora in attesa del versamento di 150 mila euro relativi al bando di 5 anni fa della stessa legge. In pratica, secondo quanto proposto da Lolli, la Regione chiuderebbe i conti versando i 210 mila euro al club di De Masi, abbassando così il debito dell’Aquila Rc.
Quella della Rc sarebbe, secondo D’Alfonso, un’esposizione economica di gran lunga inferiore a quella del Delfino Pescara e della pallanuoto. E dunque la soluzione potrebbe essere più praticabile. Gli stessi imprenditori, però, vogliono vederci chiaro, prima di sottoscrivere qualsiasi impegno.
Ma c’è un problema, rilevato dallo stesso D’Alfonso: L’Aquila Rc non ha un presidente, un interlocutore ufficiale e accreditato, che non può essere l’ad Fabiani. Sullo sfondo c’è sempre la volontà delle vecchie glorie neroverdi – per ora Serafino Ghizzoni, Fulvio Di Carlo, Ennio Ponzi, Riccardo Zingarelli e Gabriele Sorrentino – di entrare in società. Ma i tempi stringono, soprattutto perché i giocatori sono contati, senza stipendio e senza vitto. Per l’alloggio ci sta pensando ancora il Comune, al Progetto Case.
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