Di Pangrazio: ad Avezzano una nuova stagione politica 

Prove di disgelo dopo mesi di lotte, l’ex sindaco lancia un appello per l’unità: «Basta trasformisti e burocrati, dobbiamo riconquistare la centralità perduta»

AVEZZANO. Stop alle contrapposizioni frontali per dar vita a un progetto mirato a riaffermare la centralità di Avezzano nella Marsica e per confrontarsi alla pari con L’Aquila. L’ex sindaco Gianni Di Pangrazio, archivia la stagione di lotta e chiama donne e uomini di buona volontà a «tornare insieme, tutti in prima fila, ognuno pronto a fare un passo in avanti oppure, se necessario, indietro, ma tenendo a debita distanza i saltatori della quaglia».
«Abbiamo assistito alla gara del trasformismo più becero, dove il potere fine a se stesso è stato la bussola per gli accorducci e le prebende personali, perdendo di vista il bene comune: questi personaggi vanno tenuti lontani», sottolinea Di Pangrazio. L’ex sindaco dal 2012 al 2017 non fa nomi, ma è facile desumere i destinatari: i “saltafossi” saliti sul carro del suo successore, Gabriele De Angelis. Chissà che l’invito a voltar pagina non contempli, invece, anche il suo ex assessore defenestrato la primavera scorsa. Si vedrà. «Avezzano», aggiunge Di Pangrazio, «ha bisogno di essere ricostruita, non solo da un punto di vista amministrativo, ma anche e, soprattutto, in termini di prospettiva strategica per riaffermarsi come un territorio di area vasta, senza ingerenze da altri territori regionali. Dobbiamo impegnarci con tutti coloro che hanno a cuore la nostra Avezzano, traducendo la promessa in proposta e la stessa in fare. Senza pregiudizi, ma nel contempo lontani dalle liturgie della vecchia politica, con scelte più unitarie possibili, tanto sul programma quanto sulla squadra. Ci sono giovani e meno giovani che vogliono impegnarsi per la città, vanno coinvolti nella stesura del programma e nel fare, senza essere prigionieri dei funzionari, che vanno guidati per fare il bene della città».
Seppur in maniera soft, quindi, l’ex sindaco, non risparmia una stoccatina ai burocrati di palazzo un po’ ingombranti. Sul versante della politica, invece, Di Pangrazio riaccende i riflettori sulle questioni centrali per il futuro, come la sanità, la difesa del tribunale, la sicurezza, le scuole sicure, la valorizzazione dell’ambiente. «La salute è al primo posto», chiosa, «quindi occorre riprendere subito a lavorare col gruppo di medici e operatori sanitari che ci avevano consentito di avere servizi salvavita; riallacciare i rapporti con il mondo del lavoro per la salvaguardia di occupazione e dignità; fare squadra per difendere il tribunale, se occorre anche con Sulmona; accelerare il progetto scuole sicure, riqualificare le frazioni e le periferie, valorizzare le aree verdi e il Salviano».
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