Di Stefano (Pd): «Sulla sede del Cotugno idee contrastanti tra Comune e Provincia»

L’ex vicesindaco Pietro Di Stefano (nella foto) va all’attacco del centrodestra sulla questione scuole. «Il ministro Fioramonti», scrive l’esponente Pd, «ha di recente dichiarato di aver provato...

L’ex vicesindaco Pietro Di Stefano (nella foto) va all’attacco del centrodestra sulla questione scuole. «Il ministro Fioramonti», scrive l’esponente Pd, «ha di recente dichiarato di aver provato vergogna per la lentezza della macchina burocratica nella ricostruzione delle scuole aquilane. Il suo comprensibile stupore sarebbe da condividere solo se si potesse partire da un’analisi della normativa in materia di appalti e nel mettere a nudo ritardi e ascoltare le ragioni. Ma mi chiedo anche cosa dovrebbe pensare se sapesse che per l’individuazione del sito di declamata ricostruzione di una delle scuole in qualche modo assurta a simbolo per le famiglie e gli studenti, il Liceo Classico Cotugno, la Provincia e il Comune portano avanti due idee diverse e contrastanti, suffragate in atti pubblici. L’attuale vicepresidente alla Provincia, Vincenzo Calvisi, infatti, continua a dichiarare che il Liceo Cotugno sarà ricostruito nell’area dell’ex caserma Rossi. D’altro canto il sindaco Biondi, che col gruppo di Fratelli d’Italia appoggia la candidatura di Calvisi in Provincia, ha recentemente deliberato il piano di dimensionamento dell’edilizia scolastica con l’inserimento nell’area della Rossi le scuole primarie del Torrione, di San Francesco, di San Giacomo e della scuola secondaria di primo grado Carducci. Nessuna traccia del Cotugno. È evidente che nell’area assegnata al Comune, semmai un giorno ancora da venire ne diventasse proprietario, nell’accordo attuativo sottoscritto con il Demanio, pari al 60% della superficie, non c’è a oggi la previsione e in ultima analisi neppure lo spazio per inserire il progetto del Liceo Classico, volendo necessariamente tener conto del verde e parcheggi quantomai necessari quando si concentra una popolazione scolastica di qualche migliaio di persone». Secondo Di Stefano «sarebbe stato opportuno, da parte di Calvisi riuscire ad arrivare, nei due anni di mandato già svolti in Provincia e grazie ai buoni uffici tra i due enti, almeno a un protocollo d’intesa che potesse delineare le basi di una dichiarata volontà di ricollocazione dell’istituto. Pare invece che neanche tra affinità politiche riescano ad avere una posizione coerente su un tema così delicato. Sarebbe importante conoscere l’assetto della viabilità in un nodo di traffico già oggi, in più ore della giornata, in completa paralisi».