«Dopo l’auditorium un altro gioiello»

Domani l’inaugurazione della nuova sede del dipartimento di Scienze umane. Ne parla il professor Mario Centofanti

L’AQUILA. Sulla inaugurazione prevista domani della nuova sede del Dipartimento di Scienze Umane (che ha accorpato anche l’ex facoltà di Lettere e Filosofia) ospitiamo un intervento del professor Mario Centofanti del dipartimento di Ingegneria civile dell’Università .

«E’ certamente singolare» scrive Centofanti «e foriera di buoni auspici la fortunata congiunzione astrale che vede, a distanza di pochi giorni, il verificarsi di due eventi architettonici di straordinaria importanza e qualità per la città dell’Aquila e non solo: il giorno sette ottobre la inaugurazione dell’ Auditorium progettato da Renzo Piano sul piazzale antistante la fortezza spagnola, e il 25 ottobre, domani, la inaugurazione della struttura universitaria, che ospita il Dipartimento di Scienze Umane, sul sito di un edificio del vecchio ospedale San Salvatore.

Per le sue connotazioni tettoniche, figurative e conformative, per la spazialità inedita e sorprendente, per la luminosa solarità delle bianche superfici, la nuova sede universitaria, reinterpretando e riattualizzando il rapporto con il contesto e la città storica, è destinata a diventare l’elemento generatore di una rinnovata progettualità.

Nella contemporaneità la progettazione, non è più il risultato del lavoro di un progettista isolato, ma è l’espressione di un coinvolgimento plurimo e multidisciplinare delle competenze, che trae la sua essenza dalla integrazione dei saperi in tutte le fasi di sviluppo del percorso progettuale.

Da questo punto di vista è opportuno ricostruire l’iter progettuale che nasce in una prima fase nel contesto di un Piano per il recupero e la riqualificazione del complesso edilizio del Convento di San Basilio (secoli XIV-XVIII), dell’ex Convento di Sant’Agnese (secoli XV-XVIII) e dell’ex ospedale S. Salvatore (1932- 1960), redatto di intesa tra la Università dell’Aquila e il Comune.

Un successivo studio di fattibilità aveva come obiettivo di fornire all’Ateneo uno strumento di indirizzo e di controllo capace, da un lato di garantire il soddisfacimento delle esigenze e, dall’altro di orientare e raccordare le diverse fasi della progettazione, fino al programma di verifica dello stato di attuazione dell’opera.

Lo studio, redatto da un gruppo di lavoro coordinato da Luigi Zordan e composto da Alessandra Bellicoso, Pierluigi De Berardinis e Gianni Di Giovanni, tutti appartenenti al Dipartimento di Architettura ed Urbanistica dell’Università degli Studi dell’Aquila, aveva fornito un concept molto articolato, con precise indicazioni in termini di indirizzi tecnico-prestazionali e di definizione del sistema figurativo e distributivo. In sostanza, un vero e proprio avant projet détaillé.

Le tematiche di riferimento, così poste, hanno fortemente condizionato ed orientato le fasi della eccellente progettazione architettonica definitiva eseguita da Gianni Di Giovanni, e poi della progettazione architettonica esecutiva redatta da Pierfilippo Cesarini e Cinzia Carpineto. Doverosa nota di merito anche per Claudio Quartaroli, Direttore dei Lavori, e per la esecuzione dell’impresa Consorzio stabile Intedi Costruzioni. L’impianto architettonico declina la caratterizzazione dei fronti secondo linguaggi dissonanti: il fronte sul Viale Duca degli Abruzzi come “lastra forata” che rende permeabile la visione dell’edifico e nel contempo ri-caratterizza e ri-qualifica quella parte del viale urbano ove l’edificio insiste; sul lato opposto si contrappongono operazioni di scomposizione e ricomposizione dei volumi, sui registri di connotazione dei punti di contatto e di rapporto proporzionato tra pieni e vuoti; verso ovest la singolare piazza/copertura accessibile da una gradinata esterna; la spazialità dinamica e dissimmetrica della scalinata di ingresso; le ampie superfici vetrate che offrono una vibrante correlazione tra gli interni e l’esterno.

L’intero edificio ha un volume di 35.175 metri cubi, si sviluppa su un superficie utile complessiva di 7034 mq, per sei piani di elevazione, contiene 64 uffici per 124 utenti per le attività dipartimentali e 29 aule per complessivi 2250 posti.

L’edificio, isolato simicamente in fondazione, è strutturalmente e tecnologicamente avanzato, in grado di coniugare la necessaria flessibilità d’uso degli ambienti con la separazione delle funzioni, delle attività istituzionali e amministrative, e l’organizzazione efficace degli spazi dedicati alla didattica e alle attività aggregative. E, nell’ottica di una sostenibilità necessaria, l’utilizzo di materiali e impianti (copertura captante con pannelli solari termici e pannelli fotovoltaici, parete ventilata, pavimentazioni radianti) tali da garantire minor costi di gestione e adeguati risparmi energetici».