E la coordinatrice FI Di Nino boccia l’apparentamento

SULMONA. Un apparentamento non coerente, che ha mischiato carte e persone troppo diverse. È Antonella Di Nino, ex vice presidente della Provincia e coordinatrice provinciale di Forza Italia, a...

SULMONA. Un apparentamento non coerente, che ha mischiato carte e persone troppo diverse. È Antonella Di Nino, ex vice presidente della Provincia e coordinatrice provinciale di Forza Italia, a prendere le distanze dalla scelta del partito di unirsi alla coalizione di Bruno Di Masci in occasione del ballottaggio. Un’opinione quella della Di Nino rafforzata anche dall’esclusione del candidato sindaco Elisabetta Bianchi dal consiglio comunale.

«Ritengo che fino al primo turno Forza Italia abbia fatto una scelta di coraggio, di appartenenza e di coerenza», interviene la Di Nino, «in un quadro politico in cui i partiti avevano abdicato il proprio simbolo, Forza Italia ha continuato a portare avanti i propri valori sotto la sua bandiera, investendo in un candidato tenace che aveva già dimostrato da cittadina di tenere a cuore le problematiche della città. Al secondo turno si è fatta la scelta dell’apparentamento. Scelta che non ho condiviso perché sono fermamente convinta che la coerenza andava portata avanti fino in fondo».

Decisa, dunque, la bocciatura nei confronti dell’unione di fatto fra Bianchi e Di Masci, che ha visto come cerimoniere la senatrice sulmonese Paola Pelino, che si è già attirata le critiche dei vertici regionali di Forza Italia.

«Personalmente ho sempre avuto stima sia del professor Bruno Di Masci che della dottoressa Annamaria Casini», aggiunge l’avvocato Di Nino, «dunque per me la preclusione non era assolutamente verso le persone, ma verso la scelta politica che nel caso di specie era addirittura con il Pd rappresentato dalla senatrice Stefania Pezzopane, rispettata da me come persona, ma assolutamente non condivisibile come politico e come amministratore. Nonostante tutto ho preso atto della scelta della Bianchi e della Pelino, ma il cuore e la ragione mi hanno portato a prendere le distanze, politicamente si intende, proprio da quella scelta».

La decisione dell’apparentamento e la successiva debacle elettorale susciteranno inevitabilmente una riflessione all’interno del partito e probabilmente scateneranno una sorta di resa dei conti fra gli Azzurri.

Del resto, i voti presi da Di Masci al secondo turno sono stati meno di quelli del primo, con un apporto nullo da parte del partito di Berlusconi.

Federica Pantano

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