Ecco il nuovo tribunale: sparito il vecchio mosaico

In dirittura d’arrivo i lavori di completamento della struttura di via XX Settembre Dal 16 settembre vi saranno trasferite da Bazzano tutte le udienze civili e penali

L’AQUILA. Sta iniziando ad arrivare il mobilio nell’ala Nord-Est del tribunale dell’Aquila, in cui stanno volgendo al termine i lavori di riparazione dei danni causati dal sisma. In questi giorni sono in corso i sopralluoghi da parte dei vari enti responsabili e, se tutto andrà a buon fine, c'è la possibilità di tornare nella parte di struttura riparata a partire dal mese prossimo. Oltre ai mobili, infatti, ci sono da mettere a punto gli allacci e i parcheggi.

Il nuovo tribunale si presenta, all’esterno, dipinto con un colore giallo ocra che ha sostituito il grigio che contraddistingueva buona parte della struttura prima del sisma. Sul lato Ovest è sparito il grande scivolo che negli ultimi anni era andato in disuso, e al posto del parcheggio all’aperto ne è stato realizzato uno sotterraneo multipiano. Operai e gru sono invece al lavoro nell’ala Sud, quella al confine con la sede dell’Agenzia delle Entrate, ala demolita un paio di anni fa e interamente ricostruita, e sulla quale oggi troneggia un grande ponteggio.

Entrando nel nuovo tribunale si notano subito le postazioni con il metal detector che dovranno garantire la sicurezza degli utenti e del personale. Andando verso la zona al primo piano che ospita le aule per i dibattimenti, non si può fare a meno di notare come i colori alle pareti siano molto meno scuri di quelli a cui si era abituati in passato, e questo renderà senza dubbio gli ambienti interni più luminosi. Dalle rampe di accesso sono spariti i muretti corrimano, sostituiti da normali ringhiere metalliche. Il corridoio al primo piano che porta alle aule dove si svolgeranno i processi appare molto più corto di quanto non fosse una volta. L’aula più grande, infatti, quella che tradizionalmente ospitava l’inaugurazione dell’anno giudiziario e che veniva riservata ai processi di maggior rilievo, oggi risulta notevolmente ampliata.

Dal fondo della sala è scomparso il grande mosaico che faceva da sfondo ai processi, a partire da quello che praticamente inaugurò il tribunale, il processo d’Appello per il disastro del Vajont, che si tenne in città a partire dal 26 luglio 1970. Come spesso accade per le procedure delle opere pubbliche italiane, anche la ricostruzione del tribunale è dovuta passare attraverso le forche caudine dei ricorsi al Tar. In questo caso, la vicenda giudiziaria del tribunale aquilano ha il suo emblema nei due cartelloni, uno nel lato Nord e uno al lato Sud, che riassumono la ricostruzione dell’edificio. Sul lato Nord il cartello indicava nel giugno 2011 l’inizio lavori di riparazione, con fine prevista per l’agosto 2012 e inizialmente affidati a un’associazione temporanea d’impresa denominata Gdm. Sul lato Sud, invece, la demolizione e ricostruzione è stata affidata dal provveditorato opere pubbliche a un’Ati denominata Lattanzi srl, con termine dei lavori previsto per giugno 2016. (r.p.)

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