Ecco la casa dei papà separati

A Civitaretenga di Navelli la Caritas apre una struttura per chi si trova in situazioni di difficoltà

NAVELLI. I papà separati trovano...casa. Sabato 19, a Civitaretenga di Navelli, sarà inaugurata “Casa Filoxenia” (dal greco ospitalità), una struttura destinata ad accogliere i papà separati in difficoltà.

«All’inizio dell’Anno Santo della Misericordia», si legge in una nota dell’arcidiocesi, «la Diocesi e la Caritas aquilana si mobilitano per alleviare il disagio e andare incontro a una delle tante situazioni di difficoltà del nostro tempo: quella di chi vive le conseguenze morali ed economiche della fine di una relazione matrimoniale. “Casa Filoxenia” è una struttura messa a disposizione dalla parrocchia di Civitaretenga. Si tratta di un immobile a uso pastorale posto su tre livelli ognuno di circa 190 metri quadrati. I primi due livelli sono destinati alla pastorale mentre il terzo piano sarà destinato all’accoglienza dei papà separati».

La cerimonia di inaugurazione prevede alle 10 il taglio del nastro e la benedizione da parte del vicario generale monsignor Alfredo Cantalini. Seguiranno i saluti del parroco e direttore della Caritas diocesana don Massimiliano De Simone, del progettista e del sindaco di Navelli oltre che di un rappresentante di Caritas Italiana. I fondi per la realizzazione di “Casa Filoxenia”, infatti, provengono dell’8 per mille e sono stati messi a disposizione della Caritas diocesana da parte di Caritas Italiana. Alle 11,30 l’arcivescovo metropolita Giuseppe Petrocchi presiederà la messa nella chiesa di Sant’Antonio concelebrata dai sacerdoti della foranìa Peltuinate.

La realizzazione della struttura rientra nel più ampio progetto della Caritas diocesana “Non c’era posto per loro nell’albergo”. Il progetto, già avviato all’indomani del sisma con l’apertura di “Casa Abbraccio” a Paganica per l’accoglienza diffusa (in vari appartamenti) di immigrati richiedenti asilo politico, ora si allarga ulteriormente con “Casa Filoxenia”, per accogliere papà separati che versano in situazione di difficoltà.

«Anche se siamo consapevoli che quest’iniziativa non rappresenti una soluzione ai problemi delle famiglie segnate dalla separazione e dal divorzio», ha dichiarato don Massimiliano, «vogliamo dare un segno di prossimità agli uomini separati che vivono difficoltà logistiche nella speranza di poterli anche aiutare a ricostruire le relazioni in crisi e a gestire il problema doloroso, che pur rimane, di una separazione».