Ecco svelato l’ospedale del futuro 

Reparti e attrezzature di ultima generazione, 155 isolatori sismici. Apertura entro la primavera

SULMONA. Ambienti ampi e luminosi, vernici-tessuto lavabili, pavimenti in resina di colore verde acido e macchinari di ultima generazione. L’impressione, entrando per esempio nell’unità coronarica, è quella di trovarsi in uno dei tanti telefilm americani dedicati alla sanità, con letti ultramoderni, dotati di struttura in plastica al posto dei tubolari in ferro di una volta e pulsantiere sui comodini per il comfort dei pazienti. Le sale d’attesa sono quelle dei più sofisticati studi medici associati, con poltroncine in acciaio di design e banconi reception sapientemente usati per dividere gli spazi. Si presenta così il nuovo ospedale di Sulmona, il primo antisismico in Abruzzo, riconsegnato alla Asl dalle ditte costruttrici. A fare gli onori di casa il manager Rinaldo Tordera. L’apertura è prevista entro la primavera. Prima della cerimonia, ingegneri e autorità si sono ritrovati nella tensostruttura all’esterno per illustrare il progetto.
PAOLUCCI SODDISFATTO. «In questi 80 giorni di legislatura che restano, c’è tutta la mia disponibilità a potenziare reparti e servizi», spiega l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, «per questo arriveranno nuovi primari e medici, attratti proprio dal livello di questa struttura. Farò il possibile, inoltre, per convincere il governo della necessità di salvare il punto nascita».
UN PO’ DI NUMERI. La superficie di acciaio e vetro della struttura, che poggia su 155 isolatori sismici, è di 10.000 metri quadrati, con un seminterrato e tre piani. Sono 160 i posti letto, di cui 126 proprio nel nuovo fabbricato. Le stanze sono composte per lo più da due letti. In molte ci sono tv piatte e altri accessori per rendere più confortevole la degenza.
I REPARTI. All’interno, la collocazione dei reparti è ben studiata. Piano interrato: mensa ospedaliera e depositi; piano terra: farmacia ospedaliera, pronto soccorso e radiologia; primo piano: cardiologia, ortopedia e Utic secondo piano: chirurgia generale, neurologia, otorino-oculistica e urologia.
I MACCHINARI. Investiti circa 2 milioni e 800mila euro per macchinari di ultima generazione. Tra cui la Tac a 64 strati, già montata (350mila euro), un telecomandato digitale di radiologia per il pronto soccorso (200mila), un apparecchio di radiologia multifunzione di 140.000, un sistema di monitoraggio e altre attrezzature per l’Utic (300mila, compresi 8 letti), macchinari di vario tipo e 9 barelle per il pronto soccorso (450mila) e, infine, 120 letti, sedie e poltrone, arredi e attrezzature per 10 reparti, per 550.000 euro. A questi va aggiunto uno degli ultimi prototipi della risonanza magnetica nucleare per cui è stata avviata la procedura d’acquisto da 800.000 euro.
I COSTI SOSTENUTI. Il costo di realizzazione della struttura è di 20 milioni, finanziato da Iccrea Bancaimpresa e Sardaleasing, grazie a un partenariato pubblico-privato con la locazione finanziaria per 20 anni e canone annuo di 1 milione e 800mila euro a carico della Asl. L’operazione finale si aggira sui 36 milioni, visti gli interessi, come confermato da Martino Patteri, di Iccrea Banca Impresa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA