Estorsione, l'imprenditore Piero Di Nino condannato a 3 anni e 9 mesi

Alla sbarra i vertici della ditta pratolana di autotrasporti: 9 mesi al fratello Stefano, assoluzione per i reati di falso e truffa. Ma non ci fu voto di scambio

SULMONA. Condanne per estorsione e violazione di norme sulla sicurezza dei lavoratori per i vertici della ditta pratolana di autotrasporti Di Nino, che sono stati invece assolti, perché il fatto non sussiste, dalle accuse di falso e truffa e “voto di scambio” (violazione dei diritti politici). Ieri sera dopo le ore 20 il giudice Giovanna Bilò ha letto la sentenza alla presenza dei soli avvocati. Piero Di Nino (difeso dall’avvocato Roberto Borgogno) è stato condannato, per due dei dieci episodi contestati, a tre anni e nove mesi, (il pm aveva chiesto la condanna a nove anni) più una multa di 1.100 euro e al pagamento delle spese per i reati di estorsione e di manomissione del cronotachigrafo (strumento che registra i tempi di guida e di riposo sul mezzo). Reato quest’ultimo per cui è stato condannato anche il fratello Stefano (difeso da Vincenzo Margiotta) a 9 mesi più le spese. Piero Di Nino, invece, è stato assolto dall’accusa di violazione dei diritti politici, perché il fatto non sussiste. Condannati a sei mesi più le spese, a vario titolo, anche i quattro dipendenti Angelo Campellone, Marco Amiconi, Angelo Santilli e Fernando Ottavio Pisegna (difesi da Angelo Pace) per i reati connessi alla rimozione dolosa delle protezioni sulla sicurezza del lavoro. Assolti per non aver commesso il fatto dal reato di estorsione gli altri dipendenti Marco Caldarozzi, Attilio D’Andrea, Natalino Liberatore. Assolti, poi, dal reato di truffa, perché il fatto non sussiste, Piero e Stefano Di Nino e Attilio D’Andrea. I due fratelli Di Nino sono stati, invece, condannati al risarcimento dei danni patrimoniali, e non (da quantificare in sede civile) in favore di Yakoubi Salah e Dario Iacobucci, ai quali dovranno anche pagare le spese giudiziarie liquidate in 3mila euro ciascuno. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni. La difesa appellerà la sentenza. L’inchiesta era partita ad aprile 2014, da una denuncia presentata da alcuni autisti, che erano stati licenziati, a loro dire, ingiustamente. I nove imputati erano stati prosciolti all’esito dell’udienza preliminare, ma dopo il ricorso in Cassazione da parte della Procura il caso è tornato in aula. (f.p.)
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