Fare centro, oltre 400 domande La ristorazione la più richiesta 

Presentata da Lolli, Rivera e Biondi la seconda graduatoria (Linea B) di finanziamenti alle attività Il vicepresidente: «Non pensavamo a una risposta così importante. E poi dicono fuga dalla città...» 

L’AQUILA. «È un boom, una risposta che non ci saremmo mai aspettati quando decidemmo di procedere con il bando Fare centro, per aiutare la popolazione aquilana e del cratere sismico».
Il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, ieri mattina ha presentato, nella sala Celestino V di Palazzo Silone, davanti a molti rappresentati delle associazi di categoria e sindacalisti, i risultati della Linea B (la seconda graduatoria, dopo quella A, relativa solo al centro storico dell’Aquila) del bando Fare centro, insieme al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e al direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera.
Su 520 domande presentate, 401 sono quelle ammesse, delle quali 63 finanziabili (di cui 42 solo all’Aquila). Al primo posto ci sono le attività di ristorazione, con 136 domande.
La pubblicazione è arrivata in ritardo: tempi che il direttore generale imputa alla burocrazia, ulteriormente allungati perché lo stesso personale impegnato nell'istruttoria delle pratiche, nel dicembre scorso ha dovuto sospendere per espletare il bando sul car giver, quello cioè che ha finanziato le famiglie con un disabile grave.
«L'ambizione di Fare centro», hanno sottolineato Lolli e Rivera, «è quella del completo scorrimento della graduatoria», con l'immissione di ulteriori finanziamenti, anche se non sono ancora quantificabili le risorse necessarie ad accontentare tutti. «Non si tratta di una soluzione salvifica, ma sicuramente utile alla rivitalizzazione dei centri storici, problema sicuramente molto più complesso», ha spiegato ancora il vice presidente, che ha riconfermato che si tratta «di un bando innovativo, mai fatto prima in Italia, che ha avuto una grande risposta. La Linea B, destinata agli operatori che hanno avviato o intendono avviare l'attività ex novo successivamente al terremoto, gode ad oggi di 3,6 milioni di euro; alla A sono andati 7,2 milioni. Delle 401 domande pervenute, 201 interessano il comune dell'Aquila, di cui 42 il solo centro storico. Tra i comuni con il maggior numero di istanze, dopo il capoluogo, ci sono Popoli (Pescara) con 29, Montorio al Vomano (Teramo) con 19 e Ovindoli (L'Aquila) con 10».
Quest'ultimo in particolare è stato un dato salutato con favore dal vice presidente Lolli, che lo ha indicato come «un segnale positivo per l'economia turistica dell'Altopiano delle Rocche».
«Non ci sono solo ristoranti, pub e vinerie», ha sostenuto Lolli, «anche se quello che avviene nel centro storico dell’Aquila è lo stesso che succede nelle altre città con un centro storico».
Il direttore generale Rivera ha annunciato dei correttivi, ritenuti «necessari per l'eventuale riapertura del bando in futuro, come la riduzione della somma minima d'investimento per proporre istanza, che stavolta era fissata a 20mila euro, e una riperimetrazione delle aree d'intervento nelle frazioni del comune dell'Aquila». Per quanto riguarda il centro storico del capoluogo, ci sono notevoli problemi per il rientro e l’attività di chi ha già deciso di rientrare, a causa dei lavori dei cantieri, ma soprattutto dei sottoservizi. Questi ultimi interessano e interesseranno zone importanti della città, come via XX Settembre-via Fontesecco-via Sallustio, la villa Comunale, via Strinella, viale della Croce Rossa, via Roma-San Pietro; mentre sono ripresi da poco – dopo un mese di fermo per il ritrovamento di reperti archeologici – nella parte alta di corso Vittorio. «Stiamo cercando, insieme alle imprese, alla Gran Sasso Acqua, commercianti e artigiani, di risolvere il problema, cosa non facile», ha spiegato il sindaco Biondi.
Fare centro, con la Linea B, si estende quindi non soltanto alle attività nel perimetro storico della città, ma anche alle zone periferiche e, soprattutto, alle frazioni. «Tra Fare centro e il bando per il turismo, saremo a 700 richieste, per un investimento totale complessivo di 40 milioni. Aiuteremo a rientrare 530 attività. E poi qualcuno dice che dall’Aquila vogliono scappare tutti...», ha concluso Lolli.
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