Fascicolo sparito, salta udienza in tribunale 

Introvabili i faldoni riguardanti il giudizio contro la confisca dei beni disposta dai magistrati sul caso Di Tella

L’AQUILA. Rinviata a luglio un’udienza nell’ambito dell’applicazione di misure di prevenzione perché il fascicolo, peraltro molto consistente e formato da diversi faldoni, non si trova più negli uffici del tribunale che doveva trasmetterli in Appello.
Il caso in ballo, tra l’altro, è molto importante. Riguarda una confisca che il tribunale ha disposto un anno fa su alcuni beni della famiglia Di Tella, già sottoposti a sequestro nell’aprile del 2016, nell’ambito di una misura di prevenzione patrimoniale.
I beni, secondo quanto rese noto la Procura della Repubblica, erano intestati a Cipriano e Domenico Di Tella.
I beni confiscati comprendono immobili e terreni, anche edificabili, nelle province di Caserta e L’Aquila, quote societarie, complessi aziendali, saldi di conti correnti e automobili per un valore di due milioni di euro. I Di Tella, secondo accuse tutte da dimostrare, devono rispondere, insieme ad altre persone, di imputazioni collegate al ruolo delle loro imprese nella ricostruzione post-terremoto «aggravate dal metodo mafioso».
I fascicoli non sono stati rubati e la loro sparizione, probabilmente momentanea, è forse figlia del caos dovuto al rientro nel palazzo di via XX Settembre e alla non facile gestione dei nuovi spazi ora a disposizione.
Questo a fronte di un numero di addetti negli uffici, per decenni, assai inferiore alle esigenze, a prescindere dalla recentissime assunzioni. Fatto sta che adesso, secondo quanto deciso dalla Corte d’Appello, saranno, paradossalmente, le difese a dover ritrovare gli incartamenti in modo da ricostruire il fascicolo e poter discutere la causa che non è certamente di poco conto, visto il valore dei beni in gioco.
Nel corso del procedimento le parti ricorrenti sono assistite dagli avvocati Massimo Carosi, Antonella Pellegrini, Guido Perfetti.
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