allarme contagio

Febbre suina, un altro ricovero a Sulmona

In ospedale il marito della donna morta giovedì scorso: ha accusato sintomi sospetti ed è stato ricoverato al San Salvatore

SULMONA. Era in attesa di poter celebrare i funerali della moglie Sonia quando l’altro giorno le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate. La tosse che lo tormentava ormai da tempo si è trasformata in influenza e poi in febbre alta tanto che il figlio 20enne, preoccupato dalla situazione, lo ha convinto a farsi visitare dal medico di famiglia che lo ha subito fatto ricoverare in ospedale.

Da ieri, anche il marito di una delle due sorelle morte a pochi giorni di distanza l’una dall’altra per gli effetti provocati dal virus H1N1, meglio conosciuto come “febbre suina”, è sotto stretta osservazione in isolamento nel reparto malattie infettive del San Salvatore all’Aquila. Le sue condizioni sono gravi ma secondo il responsabile del reparto, Alessandro Grimaldi, l’uomo non sarebbe in pericolo di vita. Si attende l’esito degli esami ematici e batteriologici ai quali il paziente è stato sottoposto. Anche se i sintomi lamentati dall’uomo lascerebbero pochi dubbi circa il fatto di trovarsi alle prese con un nuovo caso di febbre suina.

Una notizia che fa crescere ancora di più la preoccupazione dei residenti della piccola frazione della Badia di Sulmona, dove risiede la famiglia Ferrante. Tanto che il commissario prefettizio, Giuseppe Guetta, ha fissato per questa sera alle 18, un incontro in Comune per fare il punto della situazione e per verificare, anche alla luce dell’ulteriore ricovero per febbre suina, se sia il caso di prendere provvedimenti per arginare il contagio. Tra l’altro sembrerebbe che anche un altro componente della famiglia Ferrante abbia accusato dei problemi alle vie respiratorie. Proprio ieri l’uomo sarebbe stato sottoposto ai controlli. Insomma, si teme che la situazione possa finire fuori controllo, anche se dalla Asl continuano ad arrivare rassicurazioni sulla possibilità che il virus possa continuare a propagarsi. Di sicuro i residenti della Badia non sono contenti per come è stato gestito il caso dalla Asl, «senza nessun controllo dei luoghi dove si è sviluppato il virus e senza che la popolazione abbia avuto le necessarie indicazioni sulle contromisure da prendere per far fronte agli effetti di un possibile contagio». Intanto, proprio ieri è stata eseguita l’autopsia per accertare le cause della morte di Sonia Ferrante, l’ultima delle sorelle decedute. Un esame disposto dai medici dell’Umberto I di Roma che vogliono acquisire importanti elementi per risalire alle cause della morte, ma soprattutto per studiare accuratamente un virus che continua a incutere paura.

Claudio Lattanzio

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