Fiaccolata col premier e i volontari 

Annunciata la presenza di Conte venerdì sera al corteo della memoria. Chiamata a raccolta della Protezione civile

L’AQUILA. Sarà una fiaccolata silenziosa e composta quella che la notte tra venerdì e sabato illuminerà le strade del centro storico 10 anni dopo quel terribile 6 aprile 2009. Ne è sicura Antonietta Centofanti, presidente del comitato Familiari delle vittime, che ha organizzato il corteo. «Non c’è bisogno di fare raccomandazioni», dice. «C’è sempre stato molto rispetto per i nostri cari scomparsi nel sisma». Neanche il numero altissimo di presenze previste spaventa l’organizzatrice: «Probabilmente ci saranno molte più persone degli altri anni, ma sono certa che tutti lo faranno con lo spirito giusto». In questi giorni in tantissimi si stanno organizzando per raggiungere la città nel pomeriggio di venerdì. Annunciata la presenza del premier Giuseppe Conte.
I VOLONTARI. Tra gli altri, parteciperanno oltre un migliaio di volontari della Protezione civile di tutto Abruzzo, con le rispettive divise. Si sono dati appuntamento alle 21 nel piazzale del centro commerciale Meridiana, in via Rocco Carabba, vicino alla stazione ferroviaria. Dopo un saluto da parte del sindaco, Pierluigi Biondi, del presidente della Regione, Marco Marsilio e del capo dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli, un corteo raggiungerà il punto di raccolta principale al tribunale, in via XX settembre per poi partecipare alla fiaccolata. «Per noi operatori di Protezione civile, il sisma è stato un momento altamente significativo che ha segnato profondamente le nostre coscienze, portandoci al più alto livello di consapevolezza del significato più profondo della solidarietà, della condivisione, del sostegno ai bisognosi, valori che oggi rappresentano un irrinunciabile modello di vita», ha spiegato il dirigente del servizio Emergenze di Protezione Civile della Regione, Silvio Liberatore. «In ricordo di ciò che è stato per ognuno di noi e per non dimenticare quei momenti e alimentare la spinta emotiva che ogni volta ci vede impegnati in prima linea, la Protezione civile regionale è intenzionata a radunare i volontari che hanno partecipato all’emergenza sperando in una numerosa partecipazione. Sarà l’occasione per ricordare, ma anche per dare un messaggio alle nuove generazioni, per la rinascita dei nostri centri e della nostra vita sociale».
IL POMERIGGIO. Le iniziative per il decennale prenderanno il via venerdì pomeriggio all’Auditorium del Parco dove si terranno due appuntamenti. Alle 16 è prevista la sesta edizione del premio di laurea “Avus 6 aprile 2009” promosso dall’associazione Avus, “Vittime universitarie sisma 6 aprile 2009”, con l’Università, Gssi e Sigea. Alle 17 si svolgerà l’incontro sui temi della giustizia con la Rete nazionale familiare delle vittime “Noi non dimentichiamo”, a cura del comitato Familiari vittime della Casa dello studente. «Abbiamo presentato un documento al ministro Alfonso Bonafede mesi fa», spiega Centofanti. «Discuteremo anche dei temi trattati al suo interno, affinché i familiari delle vittime non vengano mai lasciati soli».
LA FIACCOLATA. Il percorso della fiaccolata sarà lo stesso degli anni passati: partirà la sera del 5 alle 22,30 da via XX Settembre, con raduno alle 22 nell’area davanti al tribunale. Il percorso si snoderà lungo via XX Settembre, con sosta in corrispondenza della Casa dello studente, per poi proseguire in direzione della Villa comunale, con attraversamento del perimetro viale Crispi, via Jacobucci e viale Rendina, con prosecuzione lungo corso Federico II e arrivo in piazza Duomo, dove, dopo la lettura dei nomi delle vittime del terremoto, alle 3,32 ci saranno i rintocchi della campana della chiesa del Suffragio. Per l’occasione il sindaco ha vietato attività ludico-ricreative a partire dalla serata del 5, in concomitanza con lo svolgimento della fiaccolata. Proprio al primo cittadino è rivolto l’appello della Centofanti: «Sono stati anni faticosi per tutti, in chiaroscuro, tanti problemi sono stati risolti, tanti sono ancora da risolvere, come quello della ricostruzione dell’edilizia pubblica e delle scuole. Ma soprattutto dopo 10 anni penso sia arrivato il momento di realizzare un luogo della memoria. Tutte le amministrazioni si sono rese disponibili, ma di fatto questo luogo/monito per le nuove generazioni ancora non esiste».
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